Satelliti, radio collari, sensori: ecco il piano anti lupi della Regione

Domenica 1 Agosto 2021 di Angela Pederiva
Branco di lupi
4

VENEZIA - Per il Veneto è la decima estate di convivenza con il lupo, una coabitazione sempre più difficile nelle zone di montagna, come documentano gli attacchi alle aziende zootecniche che punteggiano le cronache. Risale infatti al 2012 l'insediamento stabile in Lessinia di una coppia, che l'anno successivo ha dato origine al primo branco delle Alpi centro-orientali, arrivati nel giro di un quinquennio a quota sei, in parziale condivisione con il Trentino.
Ma secondo gli esperti si stanno rivelando inefficaci i sistemi tradizionali di prevenzione, basati essenzialmente sull'elettrificazione dei recinti in aggiunta ai ristori delle predazioni, motivo per cui la Regione (in collaborazione con i consulenti arrivati dalla Sardegna) ha deciso di puntare su una gestione innovativa, affidata a diverse tecnologie che spaziano dalla telemetria satellitare ai radio-collari, passando per le geo-recinzioni e i sensori di prossimità.

IN NORD AMERICA
Con una delibera Palazzo Balbi ha approvato un'integrazione, del valore di 51.000 euro, del progetto per la gestione proattiva del lupo curato dall'Università di Sassari. La considerazione di partenza è che i metodi classici «risultano spesso di difficile immediata attuazione nelle aree di nuova ricolonizzazione, laddove il pascolo viene gestito in assenza della custodia permanente degli animali, e in particolare per la protezione dei bovini al pascolo». Si tratta del comparto che «sta pagando il maggior costo in questi ultimi anni in termini di perdite causate dalle predazioni di lupo», come dimostra anche il recente caso del funerale di due giovani manze sbranate sul monte Corno, in provincia di Vicenza.
Esistono però dei sistemi che, «non ancora sperimentati in Europa sebbene piuttosto diffusi ad esempio in Nord America, si basano sul principio della gestione proattiva della specie, nella quale la conoscenza dettagliata delle abitudini e degli spostamenti degli animali diventa l'elemento chiave per impostare la risposta in termini di protezione del bestiame».

I PRIMI RISULTATI
Secondo un primo resoconto dell'attività svolta in questa direzione, finora sono stati catturati e radiocollarizzati quattro esemplari di lupo, di cui tre sul massiccio del Grappa e uno sull'Altopiano dei Sette Comuni, «consentendo la raccolta e l'analisi di innumerevoli dati concernenti l'uso dello spazio da parte dei branchi, le dinamiche predatorie, oltre che la sperimentazione degli strumenti di prevenzione proattiva delle predazioni».
Visti i confortanti risultati ottenuti, è stato deciso di ampliare la progettualità, con il proposito di centrare tre obiettivi: «Ulteriori catture di lupi nell'area di studio ricadente nelle aree pedemontane e montane della Regione Veneto.

Valutazione degli impatti predatori sugli ungulati selvatici. Organizzazione di una iniziativa di formazione del personale istituzionale sulla operatività delle catture e sul problema degli ibridi lupo cane».

LE MISURE
Ecco allora le misure in programma. I lupi saranno dotati di radiocollare gps, «in grado di trasmettere la posizione sul territorio con una frequenza modulabile da remoto in funzione all'area di insediamento ed alla conflittualità del momento». Una squadra appositamente formata, e costituita da carabinieri forestali, polizia provinciale, personale dei Parchi e addetti della Regione, «oltre a collaborare nell'attività di monitoraggio e cattura, avrà accesso ai dati relativi agli spostamenti degli animali, secondo una precisa catena di comando».
Verrà implementato un sistema innovativo di avviso per gli allevatori in caso di avvicinamento dei carnivori e saranno sperimentate nuove soluzioni per la convivenza, come le recinzioni virtuali basate su dispositivi in grado di rilevare con un relativo anticipo l'avvicinamento degli animali con radiocollare, in base al segnale emesso. «Le catture sono precedute da attività di trappolaggio videofotografico associato a monitoraggio genetico zonale», viene specificato nel programma. I dati serviranno ad analizzare il movimento giornaliero degli esemplari, i loro ritmi di attività, la selezione che operano delle aziende e dei capi.
 

Ultimo aggiornamento: 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci