Il presidente Luca Zaia, in diretta oggi, lunedì 15 novembre, torna a parlare per gli ultimi aggiornamenti su Covid e vaccini. All'incontro di oggi presente anche il professor Giorgio Palù, virologo e presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Zaia ha sottolineato il rischio non solo di passare in fascia gialla, ma anche arancione se si prosegue con la crescita dei contagi. I focolai più numerosi sono nella fascia 6-13 anni e anche se nei bambini il Covid ha conseguenze non gravi, induce il virus a circolare nuovamente.
Il governatore del Veneto ha per ora negato la possibilità di un lockdown per i non vaccinati sullo stile dell'Austria, ma ha esortato a proseguire con i vaccini e l'uso della mascherina.
Bollettino
Sono 712 i nuovi positivi e 16.381 gli attualmente positivi e quindi in isolamento, il doppio rispetto a settembre. L'incidenza sui tamponi è del 2,24%. In ospedale ci sono 381 pazienti, dei quali 317 (+18) in area non critica, e 64 (+1) in terapia intensiva. Totale dei decessi 11.876 (+1). «Il Veneto è l'ottava regione per mortalità - dice Zaia- Prevediamo tra due settimane 100 persone in terapia intensiva».
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Vaccini
«Sono 6.529 i vaccini fatti in 24 ore, dei quali 631 sono prime dosi (e sono poche) - dice Zaia - tutto il resto sono terze dosi. Ripeto inoltre che l'80% dei pazienti che è ora in terapia intensiva non è vaccinato».
«Ho speranza che questo incremento si fermi. In ogni caso, adesso non è massacrante perchè abbiamo le vaccinazioni. Se non avessimo l'85% dei veneti vaccinato, o che ha intrapreso il percorso vaccinale, con 1.000 contagiati al giorno ci sarebbero gli ospedali pieni».
La preoccupazione
«La crescita preoccupa e se mi chiedete se andiamo in zona gialla vi dico che rischiamo di andare in zona arancione se prosegue così - dice Zaia - Le infezioni più gravi si registrano nelle scuole: i ragazzi sono asintomatici o hanno sintomi non gravi, ma possono contagiare persone fragili. Quindi proseguiamo con le mascherine e con i vaccini».
«L'Ema prenderà una decisione il 29 novembre sulla vaccinazione ai bambini - spiega Palù - Noi seguiremo quanto deciderà l'Ema». Palù ha poi sottolineato che non si deve parlare «di terza dose come di uno spauracchio, è un normale passaggio del percorso vaccinale e vale per tutti i virus. Le prime due dosi sono "prime", la terza è detta "booster", ed è determinante anche nei confronti delle mutazioni».
Terza dose
Zaia annuncia che tra qualche giorno tutti potranno iniziare a prendere l'appuntamento alla scadenza dei sei mesi dalla seconda dose per la terza dose. Per J&J trascorsi i 28 giorni è possibile fare la dose booster. Mentre chi ha più di 60 anni può già prenotare la terza dose di vaccino.
Vaccino antinfluenzale
L'esperto Palù consiglia anche il vaccino anti-influenzale e non ritiene necessario distanziare di 10-15 giorni il vaccino anti-Covid da quello anti-influenzale come consigliano alcuni medici di famiglia.
Cambio colore
Per il passaggio di colore bisogna avere un'occupazione del 15% dell'area non critica e il Veneto è al 10%, l'incidenza deve superare il 50% (e per questo parametro il Veneto è già fuori con una percentuale del 115%), e bisogna avere un'occupazione oltre il 10% (in Veneto siamo al 5%) delle terapie intensive.
Neonato ricoverato
C'è un caso di un neonato di tre mesi positivi ricoverato a Padova e proviene dalla Ulss5. «Ora a preoccupare - prosegue Zaia - non è solo il Coronavirus, ma anche gli altri virus respiratori. Da tutti i direttori delle Ulss del Veneto nell'incontro di questa mattina è venuta la grande preoccupazione anche per altri virus respiratori, come quello sinciziale: che ci stanno mettendo sotto pressione».
Spesa da Covid
L'assessore Manuela Lanzarin: «Nell'incontro dei capigruppo in Parlamento chiederemo 513 milioni di euro, questo il buco creato nella sanità dal Covid».
Non vaccinati
E' possibile fare il lockdown dei non vaccinati? hanno chiesto i giornalisiti. «Non mi risulta possibile - dice Zaia - mi chiedo però perché la nostra area (Friuli, Alto Adige e Veneto) siano sempre le più colpite dal Covid».
Giorgio Palù: inutili i test sugli anticorpi
«Non esistono ancora gli anticorpi neutralizzanti che proteggono completamente da questa malattia - spiega l'esperto- Molti dei test che si fanno non misurano gli anticorpi neutralizzanti, quindi non hanno valore. Quello che conta di più è rispettare quanto si è verificato sulla copertura dal virus con una dose o due dosi di vaccino».
Immunità di gregge: impossibile
«Il vaccino è capace di proteggerci dalla malattia grave al 90% - prosegue Palù - Ora parlare di immunità di gregge non ha senso. Pensare di estinguere il virus con continenti non vaccinati come l'Africa o l'India che ha vaccinato una parte irrilevante della popolazione è impensabile. In una società globale quindi non è possibile arrivare all'immunità di gregge. Se circolasse ancora il virus iniziale di Wuhan avremmo una copertura al 95%, ma ci sono le varianti che - è il caso della variante delta - sono più contagiose. Delta è diventata dominante in tutto il mondo».
Green pass
«Tramutiamo i green pass in certificati vaccinali - dice Palù - Il green pass ha salvato la nostra economia».
La fascia 6-12
«Ora parliamo di vaccinare i bambini (l'Ema deiciderà a proposito il 29 novembre) quando abbiamo moltissimi adulti, specie tra le forze pubbliche, che non sono vaccinati. I bambini sono i più contagiati ora. Con il virus che circolava all'inizio della pandemia, i bambini non si contagiavano, ora invece con la delta vengono contagiati anche loro. Comunque anche i bambini contagiati da Covid possono avere un'infiammazione multi organo e possono avere anche un long covid».