«Brennero, i Tir italiani in coda per 60 chilometri». Ma l'Austria: «Avanti così»

Sabato 3 Giugno 2023 di Angela Pederiva
Brennero, i Tir italiani in coda per 60 chilometri

Martedì 30 e mercoledì 31 maggio, giovedì 1°, sabato 3, lunedì 5, martedì 6, mercoledì 7 e venerdì 9 giugno. Considerando solo queste due settimane, ecco le date cerchiate di rosso sul Dosierkalender ("calendario di dosaggio"), come lo chiama il governo del Tirolo: in questi giorni alle 5 del mattino la polizia austriaca allestisce un posto di blocco sulla A12 verso Innsbruck, dove l'autostrada si interseca con la A13 che conduce al passo del Brennero e diventa l'italiana A22 diretta a Verona-Modena, permettendo un transito massimo di 300 autoarticolati all'ora. Gli effetti delle restrizioni sono così descritti dalla Fai-Conftrasporto-Confcommercio, schierata con il ministro Matteo Salvini nella richiesta alla Commissione europea di aprire una procedura di infrazione contro Vienna.

I camion italiani che vanno verso la Germania fanno 10 chilometri di coda andando e altri 50 tornando


LA MARCIA
L'associazione di categoria plaude perciò all'asse italo-tedesco che, nel vertice di giovedì a Lussemburgo, ha visto un allargamento del fronte anche ad altri Paesi, dall'Olanda alla Romania. «Finalmente la marcia è ingranata commenta il presidente Paolo Uggè .

Dopo anni di chiacchiere e lettere a vuoto, un rappresentante del governo italiano si impegna sul tema della libertà della circolazione, per porre fine a un illegittimo atteggiamento del governo austriaco. Fai-Conftrasporto è totalmente disponibile a supportare l'iniziativa assunta, convinta che, se gli accordi e leggi comunitari non vengono rispettati da tutti, si rischia di minare le fondamenta sulle quali la stessa Unione europea è stata costituita». 


I DIVIETI
Le autorità tirolesi però sono irremovibili, a giudicare dalle dichiarazioni rilasciate dal governatore Anton Mattle alla Tiroler Tageszeitung: «Al Brennero stanno già transitando più camion che su tutti gli altri valichi alpini messi insieme e, nonostante le severe misure anti-transito, i viaggi in camion continuano ad aumentare. Ciò contraddice le norme europee sul traffico e tutto ciò che l'Unione europea si impegna a fare nel Green Deal. Ecco perché i ministri dei Trasporti devono lavorare sull'inversione di rotta invece di innamorarsi della fossile retro politica dei trasporti di Matteo Salvini». Per questo dopo i 24 giorni di dosaggio programmati nel primo semestre, sono stati confermati gli ulteriori 17 per il secondo, in aggiunta al generale divieto di circolazione per i mezzi sopra le 7,5 tonnellate che vige in Austria dalle 15 del sabato alle 22 della domenica (e degli altri festivi).


IL CONFRONTO
Durante la seduta del Consiglio dei ministri dei Trasporti dell'Ue, la commissaria europea Adina Vlean aveva temporeggiato, invitando i tre Paesi coinvolti a parlarsi. Poi però, nel corso di una conferenza stampa, l'esponente liberale ha preso posizione: «Sono delusa dal fatto che, mentre l'Italia e la Germania sono disposte ad appoggiare un compromesso, l'Austria continua a ritardare la discussione senza cercare o accettare veramente qualsiasi proposta. Questo non è un atteggiamento costruttivo. Tutte le misure prese sul Brennero non sono di aiuto, anche per la stessa Austria, non sono sostenibili. Le misure di dosaggio non vanno bene, limitano la libera circolazione dei beni e aumentano le emissioni per colpa delle file di camion. Non appoggiamo queste misure».


Questo comunque non significa che Bruxelles aprirà la procedura di infrazione. La linea è ancora quella del confronto, con la previsione di una riunione entro luglio, a cui il ministro tedesco Volker Wissing guarda con fiducia: «I prossimi colloqui sono una vera luce alla fine del tunnel». Più distanti sembrano invece le posizioni degli omologhi austriaca e italiano. Attacca sulla stampa la verde Leonore Gewessler: «Deve essere chiaramente riconoscibile che il problema del transito è finalmente riconosciuto dai nostri vicini e che si sta facendo un lavoro costruttivo per trovare soluzioni invece di strepitare». Rilancia via social il leghista Salvini: «I trattati e la libera circolazione devono valere per tutti e il corridoio del Brennero appartiene a tutta Europa, come ha dimostrato la netta presa di posizione della Germania al fianco dell'Italia, insieme a Repubblica Ceca, Lituania, Romania, Olanda e Bulgaria».

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