Brennero, nella Ue si allarga il fronte contro l'Austria. Ma Bruxelles prende tempo

Dall'Olanda alla Romania sostegno all'asse anti divieti tra Germania e Italia. Salvini: "Garantire la libera circolazione"

Venerdì 2 Giugno 2023 di Angela Pederiva
Brennero, nella Ue si allarga il fronte contro l'Austria. Ma Bruxelles prende tempo

VENEZIA - Si allarga il fronte favorevole alla libera circolazione delle merci lungo l'autostrada del Brennero.

Ieri a Lussemburgo si è riunito il Consiglio dei ministri dei Trasporti dell'Unione europea e l'Italia, d'intesa con la Germania, ha chiesto formalmente l'intervento di Bruxelles contro i divieti unilaterali introdotti dall'Austria. Con l'asse italo-tedesco si sono schierate la Repubblica Ceca, la Lituania, la Romania, la Bulgaria e l'Olanda, ma la commissaria Adina Vlean ha invitato i tre Paesi interessati ad essere più collaborativi nel confronto: «Continuare a discutere senza spostarsi di un centimetro dalle proprie posizioni non è un approccio costruttivo».


I TRE
La questione è stata posta dalla Germania con il liberale Volker Wissing: «Abbiamo bisogno urgentemente di soluzioni, perché la situazione è drammatica. Ci sono file di 52 chilometri in Baviera. È venuto il momento di fare qualcosa». Ha aggiunto l'Italia con il leghista Matteo Salvini: «Abbiamo parlato del problema dell'inquinamento dei jet privati, quando le scelte austriache provocano decine di chilometri di code. La libera circolazione vale per tutti, o per qualcuno vale di meno? Tutti abbiamo a cuore l'ambiente, ma il corridoio del Brennero non è solo dell'Austria. Adottare misure unilaterali rappresenta un pericoloso precedente, quindi chiediamo al Consiglio di prendere atto dell'insostenibilità economica e ambientale e invitiamo la Commissione a intervenire per ripristinare la piena circolazione».
Ma l'Austria, con la verde Leonore Gewessler, ha ribattuto a muso duro: «Il transito nella regione del Tirolo è da molti anni in una situazione drammatica. Spendiamo miliardi nel tunnel di base, ma questo non significa che possiamo chiudere gli occhi davanti al problema. L'anno scorso c'è stato un transito di 2,5 milioni di camion e il 90% non ha origine nella regione interessata (il Tirolo, ndr.) . Le conseguenze di questo carico sono pesanti, le popolazioni sono costrette a vivere con inquinamento dell'aria e costante rumore. Questo ha spinto il Tirolo ad adottare misure d'emergenza in conformità a quanto stabilito dalla Corte di giustizia europea, per garantire la sicurezza del traffico e la qualità dell'ambiente. La libertà della circolazione è garantita dai Trattati, ma non comporta l'obbligo di trasportare le merci su gomma: abbiamo delle capacità su rotaia, siete pregati di utilizzarle».


GLI ALTRI
Al di là del Belgio, che ha auspicato «una politica europea più ambiziosa per trasferire le merci su rotaia», gli altri Paesi hanno sostenuto la protesta contro le limitazioni. Repubblica Ceca: «Siamo d'accordo con Italia e Germania». Lituania: «I divieti compromettono la libertà di circolazione delle merci e distorcono la concorrenza. La libertà è la priorità, ogni restrizione va eliminata». Romania: «Accogliamo l'iniziativa di Germania e Italia. Le associazioni professionali romene hanno scritto alla Commissione sugli effetti negativi della decisione austriaca e vorremmo che la Commissione avviasse le opportune iniziative». Bulgaria: «È molto importante rispettare i princìpi di base del funzionamento del mercato unico». Olanda: «Approviamo la proposta di Italia e Germania. Se la Commissione potesse fornire idee per una possibile soluzione, questo sarebbe molto apprezzato».
La romena Vlean, commissaria Ue ai Trasporti, pur ringraziando i tre ministri interessati dal caso Brennero, nel merito ha preso tempo: «Si tratta di un problema di vecchia data, che ci riguarda tutti: siamo una rete. Però non possiamo trovare soluzioni da un giorno all'altro. Verranno altri stanziamenti sul tunnel di base che solleverà la popolazione. Ma finché non sarà pronto, dovremo trovare un compromesso».

Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 11:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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