Viabilità in tilt, Sicam ha riaperto la "ferita" di via Pola. Serve un nuovo schema di circolazione

Martedì 24 Ottobre 2023 di Marco Agrusti
Via Pola, coda di auto

PORDENONE - Il primo giorno, passato forse un po’ in sordina, aveva dato un’indicazione non veritiera. Le date successive, quelle del vero pienone, hanno fatto tornare a fior di pelle il nervo scoperto della viabilità cittadina di Pordenone. Una città che si ritrova costantemente ai primi posti in fatto di qualità della vita ma che paga ancora un prezzo alto in termini di infrastrutture comode, agevoli, razionali. Ecco allora che a valle di Sicam, l’evento in Fiera che ha infranto ancora una volta tutti i record di partecipazione, torna a galla un’opera contestata ma mai del tutto eliminata dal programma dell’amministrazione: il sovrappasso di via Pola, condizione base per rivoluzionare la viabilità nel punto più difficile del capoluogo


L’AGGIORNAMENTO
«Il sovrappasso di via Pola - ha spiegato a chiare lettere il sindaco Alessandro Ciriani - non è stato accantonato.

Fa parte del piano urbano per la mobilità sostenibile e lì rimane». Stessa opinione da parte dell’assessore Lidia Diomede, che quel piano - firmato dall’allora membro della giunta Cristina Amirante - ce l’ha concretamente in mano. Ma soprattutto dalla giunta arriva un messaggio chiaro che fa capire come la direzione di lungo periodo sia una e una sola: «Sappiamo - ha aggiunto il primo cittadino Alessandro Ciriani - che ogni volta che si parla del sovrappasso a Pordenone si alza un polverone. Il punto però è chiaro: ogni decisione dovrà essere presa di concerto con i cittadini, ma a questo punto chiedo loro di fornire un’eventuale alternativa rispetto al progetto». Sottointeso, un’alternativa che al momento non c’è e non è sul tavolo. Il progetto rimane quello del sovrappasso che consentirebbe di attivare il doppio senso su via Pola e di rivoluzionare di fatto tutta la grande viabilità del capoluogo. 


I PROBLEMI
C’è però un nodo di fondo che al momento blocca ogni ragionamento e che allo stesso tempo impedisce a Pordenone di “vincere” una viabilità migliore. Il piano della mobilità sostenibile, infatti, non è coperto dal Pnrr e non dispone di fondi. Tradotto in “volgare”, non ci sono i soldi per il sovrappasso. E il Comune è impegnato con altre incombenze per potersi imbarcare in questa avventura. Resta però un fatto: il progetto rimane in piedi e soprattutto rimane l’unico in grado di modificare la circolazione in un punto cruciale della città. «Innanzitutto – sottolineava all’epoca l’assessore alla Mobilità Cristina Amirante – occorrerà aprire una trattativa con Rete ferroviaria italiana per l’acquisto degli immobili, fatiscenti, del Dopolavoro ferroviario. Nell’area intendiamo realizzare un sovrappasso, complanare alla linea ferroviaria, per essere utilizzato da chi deve raggiungere la zona dell’hotel Santin e della Fiera. Avrebbe una lunghezza di circa 100 metri e terminerebbe poco prima del parcheggio Marcolin. Via Pola diventerebbe, quindi, a doppio senso di circolazione, esattamente come via Oberdan, sino al Mulino. Questo per rendere meno complicato, soprattutto negli orari di punta, il raggiungimento della stazione ferroviaria, del quartiere di Rorai Grande o del Bronx per di chi arriva da viale Treviso e da viale delle Grazie. Per chi esce da via Cappuccini dovrebbe essere realizzata una rotatoria che permetta di smistare il traffico sia verso la stazione che verso il Bronx o la zona della Fiera. E ne è prevista un’altra in via Oberdan, nell’area del terminal dei bus, all’intersezione con via Mazzini, che eliminerebbe l’attuale semaforo, mettendo in sicurezza l’uscita dei mezzi dalla stazione». Un progetto che torna d’attualità.

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