CASARSA - Lo studente universitario era immerso nei suoi pensieri, seduto sulla panchina della stazione ferroviaria di Casarsa assieme ad altri viaggiatori, quando uno sconosciuto ha cominciato a prenderlo a calci e pugni. Ha cominciato a gridare attirando l'attenzione del capotreno, che non ha esitato a contattare il 112. Erano le 13.20 di martedì. L'aggressore si è fermato, ha cominciato a camminare lungo il marciapiede e poi è sceso sui binari proseguendo in direzione Udine.
L'aggressione
Il 34enne ha aggredito senza alcun motivo lo studente, poi si è rifugiato sui binari. Quando sono arrivati i carabinieri, si è alzato di scatto e ha cominciato a inveire contro di loro. Poi ha raccolto un sasso e ha tentato di lanciarlo contro un militare. È stato un altro carabiniere, che nel frattempo aveva raggiunto l'immigrato tunisino alle spalle, a bloccargli il braccio prima che scagliasse la pietra. Nel tentativo di bloccarlo, i due carabinieri sono rimasti contusi (sette e cinque giorni di prognosi). Prognosi di una settimana per lo studente, a sua volta visitato al pronto soccorso.
L'arresto
Coordinati dal maresciallo capo Francesco Napolitano, al termine degli atti i militari della stazione di Fiume Veneto hanno accompagnato il 34enne in carcere. Difeso d'ufficio dall'avvocato Cinzia De Roia, ieri è stato liberato dal magistrato di turno, che chiederà la convalida dell'arresto con l'indagato a piede libero. L'uomo è già sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata in virtù delle sue condizioni di salute. Non ha una famiglia e vive abbandonato a se stesso.