Sputi, minacce e insulti agli autisti dei bus, il sindacato: serve il "daspo"

Domenica 2 Ottobre 2022 di Loris Del Frate
Aggressioni agli autisti dei bus, il sindacato vuole il daspo

FRIULI Una decina gli sputi. Altrettanti gli spintoni e gli strattonamenti. E questo solo dal 19 al 30 settembre. «E fortunatamente non dobbiamo registrare aggressioni gravi. Sputi e spintoni oramai non si denunciano più». A parlare Antonio Pittelli della Cisl Trasporti.

A finire ancora una volta nel mirino dei balordi sono gli autisti del trasporto pubblico. Non c’è giorno che non arrivino insulti, come minimo, ma l’asticella si alza sempre di più.


LA RICHIESTA
Questa volta, però, la protesta della Cisl che si è incontrata l’altro giorno con il sindacato di polizia per fare il punto della situazione, indica anche una strada percorribile. Non a caso Pittelli ha deciso di incontrare tutti i sindaci dei quattro capoluoghi. La richiesta è molto semplice: emettere un daspo, una sorta di foglio di via, a chi aggredisce o minaccia gli autisti sui bus o crea problemi nelle autostazioni. In questa maniera violenti, balordi, tossici, ma anche chi sfoga rabbia repressa o frustrazioni, verrebbe allontanato senza poter più tornare - almeno per un periodo di un anno - dove ha creato problemi. «Ho fatto questa richiesta - spiega - mutuando il fruttuoso paradigma degli stadi e dei daspo urbani. Un provvedimento snello emanato dall’autorità locale verso chi non riesce a tenere le mani a posto. Un provvedimento che mira a lasciare a piedi chi pone in essere azioni violente verso chi è chiamato a svolgere un servizio di pubblica utilità».


LE CONDIZIONI
Se un daspo, sia da parte del questore che del sindaco è fattibile per evitare che una persona violenta e recidiva torni dove ha già causato problemi, discorso diverso è vietare un servizio pubblico. «Se con la normativa vigente - va avanti il sindacalista della Cisl - non è possibile fare questo passaggio, penso che basterebbe una deroga per averene la possibilità. Si tratterebbe di un provvedimento molto importante perchè alla fine sono più o meno sempre gli stessi che creano problemi, insultano, minacciano e aggrediscono. Con un daspo di questo tipo chi potrebbe avere in mento di emulare questi attegtgiamenti forse ci penserebbe due volte».


LA RIFLESSIONE
Ma c’è anche un’altra cosa che Pittelli vuole chiedere, questa volta, però, non ai sindaci perchè non è di loro competenza, ma direttamente ai magistrati. «Chi picchia un autista del bus, come abbiamo già visto in passato, difficilmente va in carcere. Viene denunciato e poi rimesso in libertà. Noi, invece, vorremmo che venisse recluso, almeno qualche giorno, in modo che possa riflettere su quello che ha fatto e magari pensare di non farlo più. Sarebbe un deterrente molto forte, di impatto. Posso solo dire - va avanti - che dall’inizio dell’anno ci sono da registrare oltre 50 aggressioni a danno degli autisti di autobus, ferrovieri e capotreno. Non si può certo andare avanti così. Non solo. Il vero rischio è che con il perdurare e quasi certamente il peggiorare della crisi, si alimenti una tensione sociale che poi sfocia su chi gestisce il servizio pubblico, come gli autisti dei bus, medici, infermieri, assistenti sociali e insegnanti».


LE PROTEZIONI
Oltre al daspo per mettere in sicurezza gli autisti e allontanare i violenti, servono anche le protezioni passive sui bus come le cabine chiuse, le telecamere con i sistemi di geolocalizzazione e il pulsante di allarme che suona direttamente in questura o al comando dei carabinieri. «L’apparato sanzionatorio declinato dalle percosse, lesioni, interruzione di pubblico servizio, minacce, fino al depenalizzato reato di ingiuria che oggi si combatte esclusivamente sul piano civile - conclude il sindacalista - segna un arretramento intollerabile nella difesa di chi serve lo Stato e la collettività intera. La mancanza di una specifica norma incriminatrice, unita alla incertezza della pena ha innescato un’iperbole pericolosissima. Sdoganare il fatto che il crimine paga, significa abdicare alla funzione di difesa dei diritti».

Ultimo aggiornamento: 12:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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