Dolomitibus, tagli ai bus e centinaia di corse saltate: ma in pochi chiedono il risarcimento

Sabato 10 Febbraio 2024 di Giovanni Santin
Autobus della Dolomitibus

BELLUNO - Sembra senza fine ormai l’emergenza Dolomitibus: anche ieri quasi 30 corse tagliate (29 per l’esattezza soprattutto nella fascia oraria tra le 17 e le 18). Penalizzati oltre alle città, con i quartieri più periferici, anche l’Agordino che già aveva pagato con decine di corse tagliate.

E invece non basta: proprio in questa zona della provincia ci sarà una riprogrammazione provvisoria del servizio di trasporto pubblico con ulteriori tagli. Ma il disservizio che c’è stato in questi mesi non sembra aver fatto scattare la protesta: ad oggi nessuna richiesta di danni, ma solo 15 persone che hanno portato le loro rimostranze in azienda e in un paio di casi con dei moduli scritti alla Federconsumatori di Belluno.

LE SEGNALAZIONI
Nel corso della manifestazione dello scorso ottobre indetta da Cgil, Uil e Cisal per protestare contro i disservizi di Dolomitibus, era arrivato l’annuncio che sindacati e Federconsumatori avevano deciso di sostenere gli utenti che intendevano chiedere un risarcimento nel momento in cui subissero un danno. Una protesta che sarebbe potuta essere contenuta su un modulo apposito distribuito quella giornata e poi disponibile presso le varie sedi. A presentare la proposta era stato Alberto Feltrin, di Federconsumatori. Ed è lo stesso Feltrin a riferire oggi: «Nella sede di Belluno sono state raccolte le rimostranze di alcuni utenti che avevano ragioni diverse per lamentarsi di Dolomitibus: alcuni si sono presentati di persona, altri hanno telefonato. E per una quindicina di essi la soluzione migliore ci è parsa indirizzarli direttamente in Azienda. I moduli compilati da altre persone ed in nostro possesso sono invece due». Niente è invece stato raccolto nella sede di Federconsumatori a Feltre.

GLI UTENTI
Sembra comunque che i moduli compilati contengano proteste e rimostranze, non proprio richieste di risarcimento danni. Tutto sommato poche, soprattutto se si ricordano le proteste salite dalla piazza durante la manifestazione di quel sabato 21 ottobre. Al microfono si erano alternate le voci di molti utenti, fra cui tanti studenti, che lamentavano tantissimi disservizi e proprio per questo ipotizzavano di chiedere un risarcimento perché, a fronte di un abbonamento regolarmente pagato, non stavano ricevendo il servizio atteso da Dolomitibus. A lamentarsi erano stati studenti dell’Alberghiero Dolomieu, tanti quelli provenienti dall’Iti Segato di Belluno: tutti denunciavano di essere stati lasciati a terra. E che una volta erano stati in 60 ad essere stati costretti a chiamare a casa perché qualcuno li venisse a prendere. Identica la lamentale proveniente dall’istituto Agrario di Feltre. Altri, infine, avevano detto che le mail di proteste e di segnalazioni inviate all’Azienda non avevano ricevuto alcuna risposta.

LA DOCCIA FREDDA
E ieri da Dolomitibus un’altra cattiva notizia. «Il gestore del servizio ha chiesto una riprogrammazione per due tre corse in fascia di morbida nella zona dell’Agordino – si fa sapere da Palazzo Piloni - e la Provincia ha dovuto prenderne atto» ed ha, seppur temporaneamente, riprogrammato il servizio. Una scelta figlia, un’altra volta, della carenza di autisti. Diverse le strategie per cercare di rispondere alla penuria di personale. A partire dall’Academy che a breve dovrebbe essere in grado di far immettere sul mercato più o meno una decina di nuovi autisti. Per cercare di rispondere alle esigenze della clientela, sul piatto vi è anche l’ipotesi delle corse a chiamata che Dolomitibus ha iniziato ad illustrare ai diversi comuni della provincia. E su richiesta della Fit Cisl, sfruttando uno dei tre giorni della prossima settimana in cui le scuole saranno chiuse per il ponte di Carnevale, più precisamente lunedì 12 gennaio, i rappresentanti dei sindacati dei trasporti e alcuni membri di Dolomitibus andranno a Milano per verificare come stia funzionando il sistema delle corse a chiamata. È infatti proprio nel capoluogo lombardo e a Crema che Autoguidovie, che detiene una parte del capitale di Dolomitibus, sta sperimentando questa modalità di corse.
 

Ultimo aggiornamento: 11:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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