Kennedy, l'ufficio scolastico davanti ad un bivio: trasferire la dirigente o lasciarla "nella polveriera"

Dopo Ferragosto saranno resi noti i trasferimenti dei dirigenti. Difficile pensare che resti al suo posto. C'è l'ombra dei ricorsi

Sabato 5 Agosto 2023 di Loris Del Frate
Kennedy, l'ufficio scolastico davanti ad un bivio: trasferire la dirigente o lasciarla "nella polveriera"

PORDENONE - Due settimane. Forse qualche giorno in più. Poi l'Ufficio scolastico regionale dovrà mettere sul tavolo le carte e si capirà come è stata chiusa la vicenda della dirigente del Kennedy.

Una decisione decisamente impegnativa quella della direttrice Daniela Beltrame, perchè indipendentemente dalla strada che prenderà quasi certamente ci saranno code. E non solo polemiche. Di sicuro la settimana dopo Ferragosto la direzione regionale dovrà dire se Laura Borin, l'attuale dirigente del Kennedy è stata confermata alla guida dell'istituto tecnico, oppure se, invece, è stata dirottata altrove. Come del resto tutto fa pensare, anche se sulla vicenda si è alzato un muro di silenzio.


LA SITUAZIONE
La dirigente, in rotta di collisione con il presidente del Consiglio di Istituto, ma anche con parte dei genitori e del gruppo dei docenti, avrebbe già espresso, seppur in forma riservata, il suo pensiero: resistere. Come dire restare al suo posto anche per il prossimo anno scolastico sostanzialmente per due motivi: il primo non dare l'impressione di essere nel torto in questo grande caos che si è creato. Il secondo per difendere, legittimamente, la sua professionalità di dirigente scolastico che ritiene di aver sempre agito correttamente e nell'interesse della scuola. Uno dei problemi da superare, però, è legato al fatto che più che il consiglio di istituto, a mettersi di traverso sono stati gli studenti che l'hanno contestata. Non alcuni, ma decisamente tanti. Quasi tutti. Questo potrebbe significare che si è creato un vulnus che potrebbe avere serie difficoltà ad essere sanato.


L'ISPEZIONE
Da quanto si è saputo sapere, anche perchè pure su questo fronte il silenzio regna sovrano, l'ispezione ministeriale che era stata fatta al Kennedy a inizio primavera, per la dirigente Laura Borin non era andata male. Anzi. Sembra, infatti, che gli ispettori non abbiamo sollevato alcun rilievo sotto l'aspetto operativo. La preside, dunque, avrebbe gestito positivamente l'istituto sotto tutti i punti di vista. Ma nello stesso verbale sarebbe stato anche segnalato il fatto che all'interno della scuola c'era una frattura tra la dirigente, il consiglio di istituto e i ragazzi difficilmente sanabile. Insomma, si poteva evidenziare una sorta di "incompatibilità ambientale" della preside. Del resto quando una squadra di calcio non fa punti, non si cacciano i giocatori, ma l'allenatore. In più, dall'ispezione in poi la situazione a scuola non si è certo distesa. Anzi, forse la tensione è ulteriormente salita.


IL RETROSCENA
C'è un altro aspetto che vale la pena sottolineare in questa partita ancora aperta. La premessa è che siamo nel campo delle indiscrezioni. Ebbene, sembra che la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, alcune settimane fa per cercare di una mediazione abbia fatto presente alla preside del Kennedy che forse era meglio se fosse stata lei stessa a chiedere di andare in un'altra scuola venendole incontro sulla svelta. Come dire: dimmi dove vuoi andare, vediamo se riesco ad accontentarti. Una soluzione, però, che alla Laura Borin pare non essere piaciuta, perchè in ogni caso, lasciando il Kennedy poteva passare il concetto che fosse stata lei ad avere torto nella controversia interna. E così, sino alla scadenza della richiesta di mobilità, avvenuto nelle settimane scorse, la dirigente sacilese non ha presentato alcuna domanda lasciando, quindi, la palla nella mani di Daniela Beltrame, la capa dell'Ufficio scolastico regionale.


LE POSSIBILITÀ
A questo punto la Beltrame ha due strade. Confermare la Borin al Kennedy, ma in questo caso la diatriba interna proseguirebbe per un altro anno magari con picchi ancora più alti, ammesso che sia possibile, oppure decidere un suo trasferimento in un'altra scuola. C'è da aggiungere che non si tratterebbe, comunque, di una decisione presa per punizione, ma è bene ricordare che i dirigenti scolastici sono nominati "pro tempore" alla guida di un istituto e possono essere spostati da una scuola all'altra. In questo caso, però, la dirigente del Kennedy, potrebbe sentirsi "esautorata" e magari fare ricorso prima contro il provvedimento di trasferimento, poi anche chiedere un risarcimento del danno per la dignità professionale "sfregiata". Quale sarà la scelta della dirigente regionale? Difficile dirlo, anche se sembra abbastanza complicato che possa confermare una preside in una scuola (il Kennedy) dove c'è una forte presenza di persone che la contestano. Tra l'altro in maniera diretta. Complicato anche capire, nel caso in cui la Borin venga trasferita altrove, chi potrebbe andare al suo posto. Non è da escludere che venga scelto un dirigente di prima nomina. Insomma, la vicenda del Kennedy di Pordenone è tutt'altro che conclusa.

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