La protesta degli studenti del Kennedy: «La dirigente non ci ascolta, rispondiamo con il silenzio»

Gli studenti annunciano un sit-in per lunedì: le ragioni del dissenso

Venerdì 26 Maggio 2023 di Sara Carnelos
La protesta degli studenti del Kennedy: «La dirigente non ci ascolta, rispondiamo con il silenzio»

PORDENONE - Sarà un lunedì intenso, il prossimo (dalle 8.10 alle 9.10) per l'Istituto "Kennedy".

Gli studenti hanno preparato un atto di protesta silenziosa per rimarcare che all'interno dell'istituto il dialogo è stato soffocato, mentre la fiducia tra il vertice della scuola e gli allievi (quanti non è dato saperlo) è venuta meno.


LA TENSIONE
La richiesta è chiara: «Vogliamo un dirigente scolastico non che appoggi aprioristicamente le nostre idee, ma che ci ascolti. Dopo essere stati ignorati per due mesi, quando nell'aria ha iniziato a girare l'iniziativa che abbiamo in serbo, i rappresentanti di istituto sono stati convocati nell'ufficio della dirigente scolastica con il pretesto del caos nei bagni, che non riguardava solo l'ultimo periodo, ma di aprire un dialogo non se n'è parlato, la preside è rimasta ancorata sulle sue posizioni». In un batter di ciglia la notizia è circolata in questi termini: «Noi studenti dell'istituto "Kennedy" di Pordenone stiamo organizzando un'iniziativa che si terrà lunedì 29 maggio per manifestare la mancanza di dialogo e comunicazione che riteniamo ingiustificata, nonché controproducente alla nostra formazione professionale. Viviamo in una società fondata sul dialogo e sul confronto; perciò, siamo dell'idea che promuoverlo a scuola dovrebbe essere uno dei punti cardini della stessa. Siccome i nostri apparati rappresentativi vengono difficilmente ascoltati, lanceremo un segnale che la situazione venga vista da chi di competenza».


IL PUNTO
Si è cercato di capire quali siano le richieste dei giovani. L'apertura di un dialogo in primis, ma se questo non ci sarà, l'auspicio degli allievi è «avere un dirigente che non sia in un rapporto di ostruzionismo, bensì di ascolto». Proteste mirate tra dirigenti e studenti possono accadere, ma solitamente il capo d'istituto cerca la via della comunicazione. Vedremo se questo accadrà lunedì. In questi giorni la dirigente è passata tra le classi ricordando che sta agendo nella legalità. «Non è una questione di legalità o meno ha riferito uno studente ma di dialogo, condivisione, la scuola questo dovrebbe essere». Le forze dell'ordine sono state interessate della questione e intervenute per assicurare la sicurezza, ma pare che la protesta voglia avere i toni pacati. Un sit-in del silenzio, perché gli allievi vedono la scuola come un iceberg, dove il disgelo finora non è avvenuto. Le forze dell'ordine sono rimaste con i rappresentanti di istituto in presidenza senza la dirigente scolastica, mettendosi a disposizione dei cittadini. I rappresentanti di istituto hanno informato la dirigente di quanto gli allievi intendono fare lunedì.


LA STORIA
I no della dirigente Laura Borin secondo il racconto degli studenti avrebbero radici lontane. Innanzitutto l'aver negato le assemblee, poi la possibilità di incontrare gli arbitri di calcio, il diniego alla presenza dell'autoemoteca Avis a scuola (in altri istituti superiori si è donato il sangue, con il benestare dei vertici), il trattare di disturbi alimentari all'interno della famosa assemblea di istituto. Il caso eclatante di uno studente che si è recato in Questura per denunciare la dirigente ha portato la vicenda al centro delle cronache. Il disagio al Kennedy, secondo il presidente del Consiglio di istituto e la vice, non sarebbe vissuto solo dai ragazzi, ma anche dai docenti e dal personale scolastico. Alcuni insegnanti li stanno appoggiando e altri li sosterranno lunedì, in caso di ora libera. Un gesto coraggioso, poiché chi vive nel mondo della scuola sa come funziona il gioco dei rapporti tra chi siede sullo scranno e gli insegnanti. Ma i professori insegnano agli studenti anche l'importanza di saper sostenere a viso aperto le proprie idee, magari scomode. Una lezione che al Kennedy, dal basso, è stata appresa.

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