Quattrocento, anche cinquecento euro per stare fuori tre o quattro notti con i compagni di classe e i professori. E pagano le famiglie, perché il comparto pubblico dell’istruzione non può farsi carico anche di questa spesa. Per trovare il dato utile al confronto bisogna tornare al 2019, cioè all’ultimo anno pieno senza l’assillo del Covid e delle sue restrizioni. Il risultato è allarmante: l’aumento medio va dal 20 al 30 per cento. Dipende dalla meta e dal mezzo scelto per viaggiare. L’ultima batosta è servita: nemmeno le gite scolastiche si sono salvate dalla morsa del carovita. E in Friuli Venezia Giulia quasi uno studente su tre è sempre più spesso costretto a lasciare che in viaggio ci vadano i compagni di classe.
IL QUADRO
«Il comparto - spiegano i più importanti rappresentanti dei dirigenti scolastici - è ripartito con il turbo». Tradotto, c’è una gran voglia di gite scolastiche dopo lo stop totale imposto a lungo dal Covid. Le prime avvisaglie della ripresa si erano viste già l’anno scorso, ma le norme sul Green pass e qualche timore ancora rimasto sulla pelle delle persone non consentivano una piena riesplosione dei viaggio d’istruzione. Quest’anno invece si respira un clima da piena normalità. Tranne che per un dato, che risulta però dirimente per qualsiasi famiglia friulana: i costi dei viaggi sono diventati semi-impossibili. Si parte ad esempio da una gita scolastica in Italia, senza alcuna velleità di spingersi fuori dal confine. Andare in una città d’arte con la scuola non costa praticamente mai meno di 300 euro. Lo stanno sperimentando tutti gli istituti, dal Kennedy al Grigoletti a Pordenone, dal Malignani al Copernico a Udine.
LE CAUSE
Cosa costa di più? Cosa causa l’aumento dei prezzi delle gite scolastiche nella nostra regione? I motivi alla base del fenomeno sono diversi. Ad incidere di più, però, è il settore dei trasporti. E in Friuli Venezia Giulia in questo senso si è già in una condizione di sofferenza. Soprattutto se si parla del trasporto su gomma, che resta ancora la prima opzione per qualsiasi viaggio di istruzione. La voglia di gite si scontra quindi da un lato con la mancanza di autisti - un problema che interessa anche il trasporto pubblico locale - e dall’altro con la carenza di mezzi disponibili. Le ditte private sono travolte dalle richieste e i preventivi per una semplice trasferta a Trieste (qui non si parla nemmeno di uscire dalla regione) volano al di sopra dei 600 o degli 800 euro per un gruppo. Se poi ci si deve aggiungere anche le camere di un hotel, il gioco è fatto. C’è una sostanziale distanza tra una domanda crescente e un’offerta che non è più tornata a livelli pre Covid. Come a non crescere, in conclusione, sono i redditi delle famiglie.
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