La montagna è ancora in ginocchio, nel Pordenonese una frazione è raggiungibile solo in elicottero

Giovedì 10 Dicembre 2020 di Lorenzo Padovan
La montagna è ancora in ginocchio, nel Pordenonese una frazione è raggiungibile solo in elicottero

PORDENONE - Dopo sette lunghissimi giorni di passione, si conclude oggi la settimana più “bagnata” dell’ultimo mezzo secolo di storia della montagna pordenonese.

Non bastavano gli 800 litri d’acqua per metro quadrato (che corrispondono a 800 millimetri di pioggia) caduti nel fine settimana a Barcis. La perturbazione - e le conseguenti allerte meteo: ieri la Protezione civile ha diramato la quarta consecutiva, tre arancioni e una rossa - si è divertita a scaricare anche un metro di neve in quota e quasi mezzo metro nelle località di fondovalle. Fiocchi che, secondo gli esperti, sono stati la salvezza della Bassa pordenonese: con gli invasi già strapieni, e Cellina e Meduna ristagnanti causa scirocco in città, se la temperatura non si fosse abbassata, trasformando l’acqua in neve, ci sarebbe probabilmente stato un accumulo senza precedenti. Da far impallidire anche le storiche alluvioni del 1966.

CAMPONE

 La località della Val Tramontina resta in difficoltà e raggiungibile solo dai mezzi di emergenza: sia in direzione di Meduno, sia verso Pradis, ci sono piante schiantate sotto il peso della neve. I pochi abitanti non hanno problemi, ma Vigili del fuoco e Protezione civile hanno pronto un piano per evacuare le persone  (eventualmente in elicottero) che presentassero problemi di salute. Anche ieri sera un equipaggio dei pompieri è salito per rimuovere un albero che si era adagiato a una casa. Non è andata meglio a Clauzetto, che ha vissuto una notte da incubo. Decine le abitazioni che tra martedì e ieri sono rimaste senza corrente e senza collegamenti telefonici e Internet. Del resto, in alcune aree dell’Alta Val Cosa la neve ha raggiunto gli 80 centimetri: volumi che da queste parti, a inizio dicembre, non si vedevano da decenni. “La situazione sta lentamente tornando alla normalità - ha assicurato il sindaco Flavio Del Missier - anche nelle borgate più alte che hanno accusato i problemi principali”. Si tratta di casolari che sono rimasti di fatto isolati. 

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