Maltempo, danni e debiti: famiglie costrette a chiedere prestiti in attesa dello Stato

I fortunali di luglio costringono più di 2mila famiglie a chiedere prestiti per avviare i lavori sui tetti. Un nucleo su quattro ha rinunciato alle vacanze

Sabato 26 Agosto 2023 di Marco Agrusti
Maltempo, danni e debiti: famiglie costrette a chiedere prestiti in attesa dello Stato

I casi limite, se si parla di privati cittadini e non di aziende, sono localizzati in due fasce ben distinte: in provincia di Pordenone nella zona tra Porcia, Azzano Decimo e Fiume Veneto; in quella di Udine naturalmente a Mortegliano e dintorni. Ci sono residenti che hanno subito danni anche per più di 20mila euro. Ma che quei soldi - intesi come liquidità - non li avevano. E quindi hanno dovuto far ricorso a prestiti con tassi sempre più elevati a causa della congiuntura finanziaria internazionale. 
Le aziende ingrossano un altro capitolo, con titolari costretti a finanziamenti immediati anche da 200-300 mila euro. È un’altra faccia del maltempo, che emerge da un’indagine condotta con diversi soggetti: istituti di credito, imprese e anche agenzie di viaggio. Sì, perché stando a quanto testimoniato dai professionisti delle vacanze, un friulano su quattro (tra quelli colpiti dal maltempo del 24 luglio) ha rinunciato alla partenza programmata


LE FINANZE
Le prime stime, dopo le due grandinate record della serata del 24 luglio, parlano di più di duemila famiglie che per far fronte ai danni provocati dai chicchi enormi caduti dal cielo del Friuli Venezia Giulia sono state costrette a rivolgersi a banche e agenzie per un finanziamento. Questo per due ragioni: in molti casi la grandine che ha sfasciato i tetti ha provocato problemi risolvibili solamente con interventi pari o superiori ai 10mila euro. E non tutte le famiglie al giorno d’oggi hanno a disposizione questa cifra nel portafoglio, cioè nel conto in banca. 
In seconda battuta, si attende ancora il pronunciamento del governo sullo stato di calamità, che permetterebbe l’avvio della procedura di ristoro dei danni.

Fino ad allora, nonostante l’impegno della Regione nella raccolta delle informazioni relative agli effetti del maltempo, i cittadini se vogliono avviare i lavori devono arrangiarsi. E per farlo tante famiglie hanno fatto ricorso all’indebitamento. Si parla di una media di 7-8mila euro a famiglia per anticipare perlomeno la manodopera alle ditte specializzate nella sistemazione dei tetti. 


GLI EFFETTI
Il maltempo del 24 luglio, quindi, non ha solamente sconquassato una vasta porzione della pianura friulana, dalla provincia di Pordenone sino al confine con quella di Gorizia. Le due grandinate record hanno anche un effetto secondario, quello che influisce sulla capacità di spesa delle famiglie. Un allarme suonato anche nelle stanze delle categorie economiche, come ad esempio i commercianti. In questi giorni, nei negozi, si avverte un calo della spesa legato - e sono testimonianze dirette - alle incombenze derivanti dai lavori che si sono resi necessari dopo la grandinata. 
E la mazzata si è fatta sentire anche sulle vacanze. Secondo quanto si apprende dalle più note agenzie di viaggio, infatti, un friulano su quattro è stato costretto a rimanere a casa - rinunciando alla partenza - proprio per seguire i lavori necessari alla sistemazione del tetto della propria abitazione. 

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LE PROSSIME ORE
Oggi ancora caldo torrido su tutto il Friuli Venezia Giulia, ma da domani arrivano le prime piogge figlie della perturbazione atlantica che porterà su tutto il Nord Italia un netto abbassamento delle temperature. La Regione sta valutando di attivare l’allerta gialla. 

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