Lutto in Comune Addio a Irzio, memoria storica

Venerdì 31 Dicembre 2021 di Mirella Piccin
Irzio Populin

AZZANO - È un lutto che tocca tutta la comunità di Azzano la scomparsa di Irzio Populin, Cavaliere della Repubblica, morto a 98 anni, all'ospedale di Pordenone.

Populin aveva dei problemi di salute che si sono aggravati in quest'ultimo periodo. Molto conosciuto nella cittadina, per oltre 37 anni era stato lo storico impiegato prima all'ufficio elettorale e poi capo ufficio dell'Anagrafe e stato civile del Municipio, vedendo succedersi diversi sindaci e seguendo i cambiamenti nella cittadina. Ad Azzano tutti lo ricordano come una persona molto disponibile, un vero professionista dal carattere forte e alle volte severo, ma sempre rispettoso. Amante del suo lavoro, e dopo la pensione dedicava il suo tempo al giardinaggio e all'orto della sua casa in viale Rimembranze, dove viveva con il figlio Gianni. Aveva l'abitudine di alzarsi molto presto al mattino e fino a pochi giorni prima di aggravarsi, come tutte le domeniche, aveva inforcato la bicicletta ed era andato alla messa nella parrocchiale.


LA VITA

Era nato ad Azzano il 13 maggio del 1923 e, dopo gli studi classici conseguiti al Collegio del Seminario di Portogruaro, si era iscritto all'università di Padova alla facoltà di Ingegneria meccanica, ma trascorso un anno e con la guerra in corso dovette abbandonare l'ateneo. Qualche anno dopo si era inserito nel mondo del lavoro, entrando in municipio di Azzano come impiegato, diventando poi responsabile dell'Anagrafe. In seguito aveva sposato la maestra elementare Annamaria Crozzoli, morta nel 2014.


IL RICORDO

Tante le persone che di lui conservano un ottimo ricordo, e fra queste il suo collega-amico, oggi in pensione, Vicenzino Panontin, ex responsabile dell'Anagrafe dopo la pensione di Populin: «Ho lavorato a stretto contatto con Irzio, fino al momento in cui è andato in pensione - racconta -. Era la memoria storica del Comune: riusciva a ricordare tutte le date senza bisogno di guardare nei registri. Era intelligente, acuto, bravo e preciso nel suo lavoro che ha sempre praticato con passione. Ai tempi si lavorava in sintonia, ci si rispettava tutti, era un piacere andare a lavorare, anche perchè c'era Irzio». Lo ricorda anche un altro impiegato, da alcuni anni in pensione, Gianni Sponga: «Irzio è stato il mio maestro, una grande memoria storica che se ne andata. Era un uomo di vecchio stampo anche nel suo lavoro, al tempo lavorara tutto a mano, poteva condurre ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della storia di famiglie e di persone in poco tempo. Ci mancherà». Sua la proposta, con l'amico Gianni Del Bel Belluz, di intitolare la piazzetta dell'ex area ex Pizzinato ai Maestri artigiani.
I funerali si terranno lunedì 3 gennaio alle 15 nella chiesa parrocchiale.

 

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