Allarme Pfas in Friuli, alcune zone resteranno inquinate per sempre. La mappa provincia per provincia

Domenica 12 Marzo 2023 di Marco Agrusti
Laboratorio

PORDENONE - La mappa è firmata dal quotidiano francese Le Monde, uno dei più autorevoli giornali al mondo. Già il titolo mette i brividi, perché si parla di forever pollution, letteralmente di inquinamento permanente. Sono tracciate, nel dettaglio, le situazioni che in Europa risultano intaccate e contaminate da sostanze che non se ne andranno. Dal sottosuolo principalmente. L’acronimo conosciuto dalla comunità scientifica mondiale è Pfas, composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi. E si tratta di sostanze potenzialmente dannose per la salute dell’uomo e dell’ambiente in genere. Il particolare? Questi siti che il quotidiano francese definisce come contaminati per sempre esistono anche in Friuli Venezia Giulia

LA CARTINA

La cartina disegnata da Le Monde se non supportata da un ingrandimento sembra solo una grande macchia.

Sì, perché di punti caldi indicati nello studio in Europa ce ne sono a centinaia. Avvicinando la lente e limitando la ricerca al territorio della nostra regione, di inizia dalla provincia di Pordenone. Secondo i ricercatori che hanno portato a termine lo studio, nel Friuli Occidentale ci sono tre “punti caldi”. Si tratta di siti nei quali la contaminazione da sostanze perennemente inquinanti è stata accertata oltre ad ogni ragionevole dubbio. E non ci sono altri territori del Friuli Venezia Giulia con così tanti punti rossi. Nel dettaglio, il primo “hot spot“ si trova a Porcia. Si parla di acque sotterranee, quindi di falde superficiali. E il livello dei composti chimici è altissimo, pari cioè a 229 nanogrammi per litro. Si tratta allo stesso tempo del punto più inquinato di tutta la provincia. Il secondo pallino rosso, sinonimo di allarme, si trova a Roveredo e ancora una volta si parla di acque sotterranee. Il livello della concentrazione delle sostanze è inferiore, ma comunque al di sopra del limite, con 75 nanogrammi per ogni litro d’acqua. Il terzo punto segnalato dalla mappa è quello del rio Sentirone a Prata di Pordenone. Qui invece si parla di acque superficiali è il livello della sostanza è pari a circa 61,2 nanogrammi per litro. In provincia di Udine invece è segnalato l’allarme più alto di tutto il Friuli Venezia Giulia. Si trova a Premariacco e ancora una volta il problema è relativo alle acque sotterranee. Il livello è spaventoso, pari cioè a più di 800 nanogrammi per litro d’acqua. Quattro volte il sito di Porcia. L’ultima zona rossa della regione si trova invece in provincia di Trieste, nel quartiere di Domio. In questo caso l’inquinamento riguarda le acque superficiali. 


LA LEGENDA


Esistono poi altri punti, che nella mappa realizzata da Le Monde compaiono non in rosso ma in azzurro. Si tratta di zone presumibilmente inquinate da Pfas, ma non con estrema certezza. E il numero naturalmente in questo caso aumenta nettamente. In provincia di Pordenone, ad esempio, spicca il pallino corrispondente alla base Usaf di Aviano. Tema delicatissimo. E ancora via Burida e via Savio a Pordenone, dove il problema potrebbe essere generato dai rifiuti, così come a San Vito al Tagliamento in via Zuccherificio. Coinvolto in modo presunto anche un sito industriale di Fiume Veneto. In provincia di Udine la mappa mostra tra i siti presunti la Bipan di Bicinicco, le cartiere di Tolmezzo e Ovaro, ma anche la base militare di Rivolto, da dove decollano le Frecce Tricolori. 

Ultimo aggiornamento: 19:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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