Export, l'anno nero non fa paura: nonostante il 2023 chiuso in rosso, sia per Pordenone che per Udine le prospettive restano buone

Germania, Stati Uniti e Francia sono i mercati di riferimento insieme fanno metà dell'introito. Comanda la Destra Tagliamento

Lunedì 1 Aprile 2024 di Antonella Lanfrit
Export, l'anno nero non fa paura: nonostante il 2023 chiuso in rosso, sia per Pordenone che per Udine le prospettive restano buone

PORDENONE/UDINE L'export del Friuli Venezia Giulia è diminuito nell'ultimo anno (-13,8%), soprattutto per la congiuntura internazionale, ma la capacità dell'economia regionale di farsi largo nel mondo è notevolmente cresciuta nel corso della prima parte del secondo Millennio: i 19 miliardi del 2023, seppure in flessione, rappresentano un +23,2% rispetto a quanto raggiunto nel 2019 e, se lo sguardo si allunga al 2008, prima cioè delle grandi crisi, l'export Fvg è oggi in crescita del 44 per cento.

LA LETTURA

È la lettura congiunturale e storica che ha dato ieri l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, rivelando che le esportazioni del Friuli Venezia Giulia si attestano al nono posto nella classifica dell'export delle regioni, che è guidata dalla Lombardia con 163 milioni e una crescita anno su anno dello 0,6 per cento.

Molteplici le ragioni all'origine della contrazione: il rallentamento della domanda internazionale, lo sgonfiamento dei prezzi alla produzione, collegato alla normalizzazione delle quotazioni delle materie prime e alla forte riduzione delle vendite all'estero del settore navale, che ha condizionato parecchio i risultati di Gorizia e Trieste. Anche senza l'andamento del settore navale, però, l'anno si sarebbe chiuso con il segno meno, perché a flettere sono state anche la provincia di Udine (-4,8%) e di Pordenone (-5,1%), seguono poi da Trieste (-21,8%) e da Gorizia che ha lasciato sul terreno un -38 per cento. Hanno avuto, invece, un segno "più" decisamente marcato alcune tipologie di beni, che hanno fatto la differenza nelle transazioni internazionali lungo il 2023. Il maggiore aumento lo hanno segnato i macchinari cioè, motori e turbine, forni e bruciatori, attrezzature domestiche, pompe e compressori, macchine e robot per industrie specifiche -, che sono stati acquistati dagli stranieri per un valore pari a 3,6 miliardi, rappresentando il 18,8% del totale dell'export regionale.

METALLURGIA

Seguono i prodotti della metallurgia che pesano per 3 miliardi, cioè il 16,1% dell'export regionale, e poi le navi che, con 2 miliardi, rappresentano il 10,6% del valore acquisito sui mercati internazionali. Rispetto al 2022, il Report della Cgia segnala anche «gli straordinari» risultati ottenuti dai macchinari (+10,3%) e dall'alimentare, che è cresciuto del 6,6 per cento. Per quanto attiene i mercati di sbocco, Germania, Stati Uniti e Francia si confermano le piazze più importanti per l'export Fvg: in Germania vanno 2,4 miliardi di prodotti, negli Usa 2,3 miliardi, in Francia 2,4 miliardi. Seguono l'Austria, con 983 milioni e il Regno Unito che pesa sull'export Fvg per 843 milioni. Complessivamente questi primi cinque mercati rappresentano la destinazione del 41% delle esportazioni. Se poi lo sguardo passa in rassegna tutto l'elenco delle destinazioni estere, tra i primi venti Paesi si nota una crescita significativa delle vendite nei Paesi Bassi (+5,7%), in Croazia (+7,9%) e in Svezia, dove le esportazioni sono aumentate del 2,5 per cento.

SIDERURGIA

Entrando nel dettaglio dell'andamento delle singole province, il Report della Cgia spiega che tre quarti di quelle udinesi sono attribuibili ai prodotti della metallurgia, dei macchinari e dei metalli. In provincia di Udine l'export dei macchinari è aumentato del 35% e quello delle apparecchiature elettriche del 29 per cento. L'export udinese è «germanocentrico» e la componente europea arriva al 65 per cento. Crescono, comunque, gli sbocchi su Cina, India e Brics, mentre cala del 15% l'export verso la Russia. A Pordenone la grande specializzazione, invece, è quella del mobile, che incide per il 26% sull'export, grazie al distretto del Livenza. Al primo posto, comunque, ci sono i macchinari, per i quali Pordenone è la quinta provincia a Nordest. Netto calo (-16%) dell'altra specializzazione pordenonese, quella delle apparecchiature elettriche.

Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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