Fiume Livenza: le acque sono sempre più inquinate Gli ultimi dati

Lunedì 11 Aprile 2022 di Gianni Prataviera
Fiume Livenza: le acque sono sempre più inquinate

SAN STINO DI LIVENZA - Il fiume Livenza nel tratto da Motta di Livenza alla foce di Caorle, è passato dallo stato ecologico di buono nel periodo 2010-2013 a scarso nel periodo 2014-2019. La salute del fiume emerge dai monitoraggi di Arpav in base alla nuova classificazione delle acque interne approvata dalla giunta regionale e il dato non è per nulla rassicurante.

I monitoraggi hanno messo in luce il superamento del livello standard di qualità ambientale (Sqa) da parte del Pfos, un contaminante appartenente alla famiglia dei Pfas. Sono state misurate concentrazioni comprese tra 1,7 e 4,2 volte il livello Sqa. Fortunatamente non sono i livelli di criticità presenti nei corsi d'acqua della cosiddetta zona rossa delle province di Vicenza, Verona e Padova.


IL FACCIA A FACCIA

Di tutto questo si è parlato in Municipio nell'incontro pubblico presentato dal vicesindaco Stefano Pellizzon e organizzato da Legambiente Veneto Orientale Circolo Pascutto-Geretto al quale hanno partecipato i principali rappresentanti degli enti gestori delle acque della Livenza. Fabio Strazzabosco, direttore di Acque Interne di Arpav, ha confermato il quadro non buono delle acque e ha evidenziato la necessità di rafforzare la collaborazione tra Veneto e Friuli, dato che il 70% della superficie del bacino della Livenza ricade nel Friuli. Marina Zorzetto, responsabile dell'Ufficio Progettazione e Direzione Lavori di Lta, si è soffermata sugli sforzi che sta facendo l'azienda pubblica, soprattutto sul versante friulano, per il collettamento e il trattamento delle acque reflue di origine civile. Stefano Della Sala, direttore del laboratorio analisi chimiche di Veritas, grazie al qualificato lavoro del laboratorio di analisi ha sottolineato il grande impegno del gestore pubblico nel monitoraggio continuo della qualità dell'acqua immessa dai propri impianti nella rete acquedottistica. Giampaolo Rossi, capo settore Agrario Ambientale del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, ha messo in luce il fondamentale ruolo strategico della Livenza per la produttività agricola del Veneto Orientale, una superficie irrigua di 41 mila ettari che dipende dal fiume con una potenzialità di 24 mila 300 litri al secondo. Molto interessante si è rivelato l'intervento di Francesco Calore, dottorando al Dipartimento di Scienze Ambientali di Ca' Foscari che ha illustrato le caratteristiche chimiche, le fonti e gli effetti sull'ambiente e sulla salute umana dei famigerati Pfas. I monitoraggi eseguiti nei cinque punti di campionamento della Livenza hanno evidenziato criticità rispetto al glifosato e al batterio Escherichia coli. All'incontro sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni di San Stino, Caorle e Motta di Livenza, le associazioni dell'agricoltura e due classi dell'indirizzo chimico-biologico dello Scarpa-Mattei di San Stino.

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