Inquinamento e polveri sottili, due giorni da incubo: ecco dove sono stati superati i limiti per la qualità dell'aria

Giovedì 28 Dicembre 2023 di M.A.
Smog

Il Comune di Pordenone è pronto alla stretta contro i livelli di inquinamento, che negli ultimi giorni sono tornati alle stelle come non si vedeva da tempo. «È una situazione dinamica che stiamo monitorando - ha spiegato l’assessore all’Ambiente Mattia Tirelli - anche se al momento non abbiamo ancora ricevuto da Arpa Fvg la pec che certifica lo sforamento dei valori di Pm10 per tre giorni consecutivi».

Quelle di ieri e di Santo Stefano, però, sono state le giornate peggiori, con una vasta porzione della pianura pordenonese colorata di rosso, quindi oltre i limiti. 


I DATI


Si parte da Pordenone. Il giorno di Santo Stefano la città è rimasta soffocata sotto una cappa di smog, con i valori delle polveri sottili che sono schizzati a quota 87 microgrammi per metro cubo. Si è trattato di uno dei valori più elevati di tutto il 2023. Ieri, invece, sempre il Pm10 si è fermato a quota 59 microgrammi, comunque di nove punti al di sopra dei limiti di legge. Due giorni di fila nella morsa dell’inquinamento. Da oggi al 31 dicembre la situazione dovrebbe leggermente migliorare, ma è atteso un nuovo peggioramento nei primi giorni del nuovo anno. 


IN PROVINCIA


Valori molto elevati anche in tante altre zone della provincia di Pordenone. Come ad esempio nella zona industriale Ponte Rosso di San Vito al Tagliamento, dove le polveri sottili hanno sfiorato il livello di 80 microgrammi per metro cubo. Non bene nemmeno in pedemontana, dal momento che a Spilimbergo il limite dei 50 microgrammi è stato sforato di 13 punti a Santo Stefano. Valori molto alti anche a Sacile, con 83 microgrammi il 26 dicembre e 58 microgrammi ieri. Si tratta però del comune più tartassato, perché nell’ultima settimana i giorni di sforamento, anche se non consecutivi, sono stati cinque. Un solo sforamento, invece, registrato nel territorio maniaghese. 


I TIMORI


Con le temperature che scendono e l’uso continuato di sistemi di riscaldamento a legna, tipici della tradizione del Friuli Venezia Giulia, torna anche l’allarme per un altro inquinante: il benzopirene. «Dal 2024 - ha fatto sapere l’assessore Fabio Scoccimarro - sarà possibile ottenere un contributo da mille a quattromila euro per rottamare vecchie stufe e caminetti a legna e sostituirle con modelli più ecologici. L’entità del contributo dipende dalla tipologia dell’impianto da sostituire e dal comune in cui l’impianto viene installato, con contributi maggiori laddove sono stati registrati maggiori sforamenti dei livelli limite per polveri sottili o benzopirene». E già l’allarme si sposta sui tradizionali falò epifanici che si terrano in tutto il Friuli Venezia Giulia tra il 5 e il 6 gennaio. 

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