L'Ibis eremita trova casa ad Aviano: l'uccello in via di estinzione "in visita" anche al parco San Valentino

Martedì 21 Febbraio 2023 di Enrico Padovan
Ibis eremita, una colonia trova casa ad Aviano. L'uccello in via di estinzione "in visita" anche al parco San Valentino

L’Ibis eremita trova casa ad Aviano. Un fatto decisamente anomalo che da qualche tempo sta creando molto interesse nella comunità della cittadina della Pedemontana. Negli ultimi tempi, infatti, più di qualcuno ha notato proprio ad Aviano la presenza di gruppi più o meno numerosi di grossi uccelli dall’aspetto bizzarro.

Zampe e collo lunghi, corporatura massiccia, piumaggio scuro con una macchia bronzea sull’ala e riflessi iridescenti, becco sottile e incurvato all’ingiù. Il tutto condito da una buffa cresta di piume intorno al volto glabro e agli occhietti rossi. 


LE FOTO
Il fotografo Roberto Stradella la scorsa settimana ne ha immortalato un gruppo nei prati stabili adiacenti alla base Usaf, e sui social network la domanda è sorta spontanea: di che specie sono questi uccelli e da dove provengono? Dopo vari controlli e in assenza di un esperto che ha risposto subito risolvendo il quesito è stato assodato che si tratta di esemplari di Ibis eremita, una specie in via di estinzione che a livello globale, nel corso del ventesimo secolo, ha visto la propria popolazione diminuire addirittura del 98 percento. Le cause del declino sono diverse, e purtroppo accomunano questo strano e simpatico volatile a molte altre specie a rischio. A farne strage, infatti, tra le altre cose è stato il bracconaggio visto che gli uccelli vengono catturati per le loro piume colorate, la distruzione dell’habitat in favore di allevamenti e piantagioni intensive, l’utilizzo di fitofarmaci e il disturbo delle rotte migratorie e dei siti di nidificazione da parte dell’eccessiva antropizzazione. 


DOVE SI TROVANO
Le colonie realmente selvatiche sono ormai pochissime e si concentrano per lo più in Marocco, in Turchia e in Siria, per un totale di appena 550 individui. Normalmente, infatti, gli Ibis nidificano lungo le pareti delle scogliere o dei precipizi: sono uccelli gregari, dunque trascorrono in gruppo la maggior parte del proprio tempo. Si nutrono principalmente di piccoli rettili ed insetti, che catturano scandagliando il terreno sabbioso col lungo becco utilizzato a mo’ di sonda.


IL PROGRAMMA
Grazie ai programmi di reintroduzione, fortunatamente, gli Ibis stanno un po’ alla volta riconquistando i propri habitat: un migliaio di esemplari vive in colonie semi-selvatiche, ed è proprio questo il caso dello stormo che di recente ha fatto visita ad Aviano. 


DA DOVE ARRIVANO
Per individuarne la provenienza del gruppo di Ibis che si è fermato ad Aviano non serve percorrere molta strada: questi uccelli, infatti, sono nati a cresciuti a Fagagna, nell’Oasi del Quadris fondata nel 1989 e meglio nota ai friulani per la famosa popolazione di cicogne che caratterizza il luogo. La buona notizia è che, un po’ alla volta e con il passare delle generazioni, gli Ibis eremiti stanno riacquisendo i comportamenti tipici della specie allo stato brado: nel 2017, ad esempio, una ventina di giovani volò dal Friuli Venezia Giulia all’Italia meridionale, in un abbozzo di quei processi migratori che un tempo portavano gli Ibis fino in Nordafrica e nella Penisola Arabica. 
Riguardo a questo uccello esiste un aneddoto storico che, alla luce del rischio di estinzione che corre oggi, risulta a dir poco paradossale. L’Ibis eremita, infatti, è stato uno dei primi animali in assoluto a divenire una specie protetta, ben prima che esistessero enti come lo Iucn e la sua Lista rossa. Fu infatti l’arcivescovo di Salisburgo, Leonhard von Keutschach, nel 1504, ad emanare un decreto che sanciva il divieto assoluto per chiunque, ad eccezione dei nobili, di uccidere questi uccelli, già allora in declino sotto l’aspetto dei numeri. Il decreto, tuttavia, non fu particolarmente efficace, e in breve tempo l’Ibis si estinse in Austria e nel resto d’Europa. Insomma, quando nei prati, nei campi o nei parchi - gli Ibis hanno più volte fatto visita persino al parco di San Valentino di Pordenone - vi imbattete in uno di questi uccelli dall’aspetto inconfondibile, sappiate che avete di fronte a voi un piccolo gioiello della natura che, grazie al lavoro dei volontari e degli enti preposti, sta lottando strenuamente contro l’estinzione.

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 01:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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