«Io, imbucato al funerale di Silvio Berlusconi. Non ero in lista: ecco come sono entrato»

Lunedì 19 Giugno 2023 di Denis De Mauro
Il sacilese ha reso omaggio a Berlusconi

SACILE - Chi si ricorda la celebre scena di Nothing Hill in cui uno Hugh Grant libraio impacciato offre ad una Julia Roberts star del cinema una capatina a casa sua per rimediare ad una macchia sulla maglietta? Con le inevitabili differenze, qualcosa di simile accadde qualche anno fa al 55enne Walter Bortolin con Silvio Berlusconi. 
Il sacilese si accorse che il Cavaliere aveva bisogno di una toilette e si offrì di accompagnarlo a casa dei suoi genitori, giusto a due passi dall’ex chiesa di San Gregorio, dove Berlusconi aveva appena partecipato ad una serata elettorale. Incalzato dalle domande dei giornalisti presenti, l’ex premier preferì declinare l’invito, ma, come dire, ormai le presentazioni erano fatte. 
«L’ho poi incrociato in occasione di alcune delle importanti finali a cui ha portato la squadra che ho nel cuore da sempre, il Milan». Così, un po’ per la conoscenza, molto per l’ammirazione provata per il cavaliere, la settimana scorsa Bortolin ha sentito di non poter proprio mancare all’ultimo saluto all’imprenditore. 
«Sono partito da Padova (dove lavora ndr) con l’amico Daniele Rizzo di Colle Umberto, noto broker di formaggi importanti. Pensavo di recarmi in piazza, come tanti altri, davanti al Duomo per rendergli omaggio così, ma una volta arrivati non ho resistito». 
Qui urge una precisazione: Bortolin è uno di quei caratteri gioviali, aperti, che, perfino quando lo vedi per la prima volta, ti sembra di conoscerlo da sempre e certo non è un timido.

Detto questo, «per entrare in Duomo serviva essere inseriti in una lista. Io sono arrivato due ore prima del funerale e ho cominciato a muovermi per farmici inserire». Parla con uno, parla con l’altro, discuti con il funzionario di turno, Bortolin riesce a farsi includere nella lista, «o forse. semplicemente, quando siamo entrati mi hanno visto che chiacchieravo con la Cuccarini ed è andata bene così».

La Cuccarini?

«Sì, e alcuni delle Iene: sono entrato con loro, uno lo conoscevo. Anche la Cuccarini, non so se si ricordasse di me, ma abbiamo scambiato due parole. Al momento giusto, vien da dire. Agente di commercio nell’arredamento e da qualche anno appassionato d’arte, Bortolin da l’idea di quello che può vendere ghiaccio agli eschimesi, come si suol dire e certo non manca di iniziativa. Sua l’idea di appendere in discoteca, il Mr Charlie di Lignano, delle opere d’arte «così almeno per una volta i presenti avranno parlato anche della bellezza di quei quadri e non solo di stupidaggini».

Che ricordi ha di Berlusconi?

«Davanti al San Gregorio mi guardò e mi disse che ero troppo alto e che sembravamo un campanile con la chiesetta, poi lui salì un gradino e sembrò più soddisfatto. Il sindaco non c’è potuto andare, ma chi c’era di Sacile ai funerali del Cavaliere? Io che bene o male li conosco tutti i nostri politici ho visto solo l’onorevole Vannia Gava, ma c’era davvero tanta gente in Duomo, non si può dire. Poi io ero un po’ indietro, dove si erano piazzati parecchi giornalisti importanti e qualche figura politica. I posti più avanti erano tutti nominali».

Qualcuno in particolare?

«Sono andato a salutare Galliani, gli ho messo una mano sulla spalla: l’ho visto molto provato, mi ha detto: “Sono stati 44 anni insieme”, riferendosi alla sua vita col cavaliere».

Più tardi il sacilese è riuscito ad intrufolarsi pure nell’intervista di Vittorio Sgarbi. «L’avevo conosciuto a Sacile: gli ho fatto anche un paio di domande sul futuro di Forza Italia». Sgarbi ha abboccato e risposto.

Cosa resta?

«Un’emozione incredibile, una grande commozione. Da brividi l’applauso all’ingresso della bara e poi fuori, il coro dei tifosi milanisti». 
Bortolin è tornato a casa con un unico rammarico: «Mi è dispiaciuto che non mi ero vestito come la situazione avrebbe imposto, ma non pensavo di entrare in chiesa, indossavo una maglietta scura ma con vari segni geometrici e colorati. Meno male che avevo con me la giacca», quella è una faccia che apre molte porte. 

Ultimo aggiornamento: 17:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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