PORDENONE - È in forma il governatore nell'uscita "fuori porta" a Pordenone dove ieri sera ha presentato la sua squadra, la lista del presidente Fedriga.
IL PONTE
Anche il presidente Fedriga si adegua. «Quando abbiamo deciso di mettere i soldi per realizzare il ponte sul Meduna non riuscivo a capire perchè quelli che erano arrivati prima di me in Regione non lo avessero già fatto visto che quel ponte serve ai pordenonesi. Sapete cosa mi hanno risposto? Che nessuno lo ha mandato avanti perchè non sarebbe riuscito ad inaugurarlo. Proprio così. A queste condizioni - ha spiegato il presidente - non si va distante».
IMMIGRAZIONE
È forse il punto del dibattito più basso dal punto di vista del cuore e dell'anima perchè questa volta il "non politicamente corretto" del giornalista Gigi Di Meo fa uno scivolone quando associa a clandestini anche i morti del naufragio di Crotone, "dimenticando" che su quella spiaggia il mare forza quattro ha restituito anche i corpi di 14 bambini. Di Meo pungola, Fedriga si mette la mano sul petto e si rabbuia pensando ai morti. «Per evitare queste tragedie - dice - dobbiamo fare in modo che questi viaggi non avvengano più. Però - va avanti - sono rimasto male, perchè ho sentito strumentalizzazioni di certe forze politiche che non si sono fermate neppure davanti ai cadaveri. Anche dei bambini. Io non sono contro l'immigrazione regolare, ma trovo razzista il fatto che si paragoni chi è qui con tutte le carte a posto a chi, invece, arriva in maniera irregolare».
IL PD
Non manca un passaggio sui Dem, dopo la vittoria di Elly Schlein. «Prendiamo atto che il Pd si estremizza - spiega il governatore - e va a Sinistra estrema. Chi guardava al centro è sconfitto. Per quanto mi riguarda noi siamo dall'altra parte rispetto al Pd».
LA SANITÁ
Punto dolente anche per il presidente consapevole del fatto che in regione ci sono parecchi problemi su quel fronte sensibile. «E pensare - spiega - che in cinque anni ci abbiamo messo 2.3 miliardi in più. La questione, però, è che non basta mettere più soldi. Oggi mancano medici, infermieri, manca personale e con i soldi non li comperi. E in mezzo a tutte queste problematiche non dimentichiamo mai che c'è stata una pandemia. Ci sono poi le norme capestro delle leggi nazionali che non ci consentono di fare quello che invece sarebbe necessario. Così ci troviamo stretti tra due fuochi».
GLI ALLEATI
Il presidente cerca di gettare acqua sul fuoco di Fratelli d'Italia che - dicono in molti - consapevole di un grande risultato, avrebbe già bussato alla porta del Governatore chiedendo assessorati su assessorati. Sanità compresa. «In questi cinque anni la coalizione ha lavorato bene perchè c'è sempre stata fiducia reciproca, senso di unità e di intenti. Tutti possono testimoniare che non ci sono state tensioni e che tra giunta e consiglio i passaggi sono stati efficaci. Continueremo così se gli elettori mi ridaranno la fiducia».
LE COSE FATTE
Dal grande slancio, anche economico per le politiche della famiglia a quello legato invece alle politiche abitative, passando per i 100 milioni appena stanziati per installare il fotovoltaico sulle abitazioni sino alle politiche fiscali che hanno fatto salire dal 2 al 6 per cento gli investimenti stranieri in regione. Ultimo la rinegoziazione dei patti fiscali che in cinque anni hanno portato nelle casse della Regione oltre due miliardi. Soldi che sono andati - ha detto Fedriga - per migliorare la vita dei residenti.
LA SQUADRA
Ecco i candidati in lista a Pordenone che Fedriga indica come competenti e capaci di governare: Simone Polesello, Elisa Palù, Ivo Moras, Katia Aere, Carlo Bolzonello, Donatella Bianchettin, Paolo Santin, Vera Innocente, Alessandro Da Re, Massimo Mascolo, Christian Vaccher, Dorino Favot.