Denuncia di un sacerdote: «Minacce ai fedeli mentre pregano»

Sabato 25 Giugno 2022 di Lara Zani
Denuncia di un sacerdote: «Minacce ai fedeli mentre pregano»
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PORDENONE - Non solamente richieste insistenti di soldi ai fedeli e scampanellate continue alle porte delle parrocchie, ma in qualche caso anche atteggiamenti minacciosi. «Ti aspetto fuori», si è sentita dire una donna in una chiesa cittadina. I Daspo urbani notificati dalla Polizia locale colpiscono un fenomeno, quello dell'accattonaggio molesto, che si verifica in diverse zone, soprattutto sotto i portici del centro, e che non risparmia le chiese, al punto che diversi parroci in questi mesi hanno dovuto farci i conti: persone che, nell'ora delle messe, ostacolano l'ingresso in chiesa dei fedeli o entrano a loro volta, disturbando le funzioni religiose. I parroci non ne parlano volentieri, ma gli episodi si sarebbero verificati in diversi luoghi sacri. «I miei problemi più grossi racconta un sacerdote sono dovuti a persone che entravano in chiesa e disturbavano i fedeli. Insistevano e minacciavano rivolgendo anche frasi come ti aspetto fuori a una donna che aveva gentilmente respinto le loro richieste di soldi».


Secondo le testimonianze, coloro che chiedono l'elemosina in maniera insistente, a volte esibendo fotografie di persone mutilate o con evidenti ferite e raccontando di familiari bisognosi di cure mediche, arriverebbero tutte da fuori città, a conferma dell'ipotesi che dietro il fenomeno, che ricompare in maniera ciclica in città, vi siano organizzazioni criminali che sfruttano le persone obbligandole a chiedere l'elemosina. Anche i tentativi da parte dei parroci di rispondere alle richieste con un aiuto concreto come qualche genere alimentare non hanno risolto il problema: qualcuno ha offerto un panino e ha finito per accompagnare la persona che gli aveva chiesto aiuto al supermercato e pagare una spesa da oltre 20 euro: «Se posso aiutare, lo faccio commenta il sacerdote -, ma chi chiede deve rispettare le condizioni e le possibilità di chi è disponibile a dare una mano. Se una persona vuole un panino glielo faccio, se mi chiede una spesa, lo aiuto per quanto possibile, ma qui si tratta di richieste di soldi». E proprio sulla necessità di rispettare i luoghi e le persone insiste: «Quando le persone vengono qua in chiesa, hanno bisogno di quiete, di ritrovarsi con se stesse, di pregare. Non è il caso di entrare e, per di più, minacciare». Il compito dei parroci in queste situazioni diventa difficile e delicato: «Le persone hanno il diritto di essere tutelate: quelle che sono in chiesa e anche io, che della chiesa sono il responsabile. Non posso essere sempre lì a richiamare quelli che si introducono in chiesa. E invece devo stare tutti i momenti in chiesa a vigilare. Io ho cercato di mantenere l'ordine, di spiegare che gli spazi della chiesa sono per la preghiera e per il rispetto delle persone, non sono un luogo per altre attività. Non è possibile che la gente venga importunata continuamente e anche minacciata». Due le campagne lanciate negli anni dall'amministrazione Ciriani su questo fronte, proprio per non alimentare il racket organizzato e con l'invito a dirottare gli aiuti verso le associazioni del territorio, nel 2016 e nel 2021, con manifesti affissi nei luoghi più a rischio, fra i quali appunto anche le vicinanze delle chiese e i supermercati, e poi anche con la distribuzione di borse in tessuto sulle quali erano riportati, oltre all'invito a non fare l'elemosina ma a donare alle associazioni, i recapiti degli uffici delle Politiche sociali dei Comuni di Pordenone e Cordenons da contattare per chiedere aiuto.

 

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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