Davide Cimolai, il costruttore di chiese con un piede a Vienna e l'altro a Vigonovo

Sabato 15 Aprile 2023 di Riccardo Saccon
Davide Cimolai, il costruttore di chiese con un piede a Vienna e l'altro a Vigonovo

FONTANAFREDDA (PORDENONE) - Vigonovo culla di imprenditori già nella seconda metà del 800. Proprio da Vigonovo e da Fontanafredda sono partiti alcuni giovani intraprendenti che hanno saputo fare fortuna all'estero, nella vicina Austria o in Francia. Tra questi c'è Nicolò Cimolai che, pur con un piede sempre a Vigonovo, con l'altro teneva la sua posizione di imprenditore a Vienna. Qui visse anche suo figlio Davide a cui in questi giorni è dedicata anche una mostra ospitata nella sede della Pro Fontanafredda sino a fine mese. «Un giovane imprenditore dotato, formatosi a Vienna che seguì il peregrinare del padre. Poi decise di mettersi per conto proprio e fu apprezzato per i lavori di ricostruzione dopo la Prima guerra mondiale in Francia, nella Somme, soprattutto delle chiese, da cui il soprannome: costruttore di chiese». A parlare è Alessandro Da Pieve, appassionato di storia, collezionista, interessato a tutto quanto riguarda il suo comune, Fontanafredda e i paesi limitrofi.

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LA RICERCA
Fonte primaria del suo sapere è la mole di documenti di cui è venuto in possesso, trovati nelle abitazioni delle famiglie Le Maout e Baviera, tra Fontanafredda e Vigonovo. «Una mole davvero grande conferma di cui ringrazio Philippe Le Maout discendente della famiglia. Sono documenti relativi alle imprese di Davide e del suocero Angelo Baviera. Le loro imprese, che spesso si incrociano (tra i documenti anche un sollecito di pagamento della Baviera&Pezzutti di St. Pölten all'azienda di Cimolai), finirono purtroppo con i venti della seconda guerra mondiale». Torniamo a Davide. «Da bambino viveva a Vienna dove il papà aveva un proprio ufficio. Il papà era partito muratore e pian piano costruì una azienda specializzata in ingegneria civile e regolazione fluviale. Davide frequentò la scuola superiore a Vienna, la Erste Technische Lehranstalt, ma nel 1915 non potè più frequentarla a causa della Grande Guerra. Sostenne gli esami a guerra finita. Nel '21 superò gli esami a Vienna per diventare costruttore edile. Da marzo al 1923 fu direttore tecnico con il padre nella Cooperativa di lavoro combattenti di Fontanafredda, dove tra i lavori restaurò il suo primo edificio religioso, la chiesetta di San Carlo a Dobbia, Staranzano. Nel 1924 sposò Maria Baviera, figlia dell'imprenditore Angelo con cui ebbe 3 figli, Hilda, Dina e Wilfrido».


LA VITA
Volle farsi strada da solo. Nel 1923 si spostò in Francia assieme allo zio Antonio che poi proseguirà la propria attività in Marrocco. In Francia operarono nella zona de la Somme e dell'Oise dove, con l'aiuto di padre e suocero, Davide acquistò una ditta di muratori di cava con 400 dipendenti. È il periodo del dopoguerra e la ditta si farà valere nella ricostruzione post bellica: case, aziende agricole, dipendenze, capannoni e municipi. Firmò contratti con la Compagnia ferroviaria orientale e con le prefetture de La Somme, dell'Oise e dell'arcidiocesi di Parigi per la ricostruzione delle chiese. Oltre venti, tra cui chiesa di Suresnes e chiesa di Mont-Saint-Quentin. Lo scoppio della seconda guerra mondiale lo vede di nuovo fermo. Non può rientrare in Italia. Nel 1943 e nel 1944 con due bombardamenti perde praticamente tutto. A fine guerra potrà rientrare in Italia solo nel 1949 e morirà a Sacile, in ospedale, nel 1950 a soli 52 anni». L'ultima beffa infatti sarà l'accusa di guadagni illeciti durante l'occupazione tedesca. Così non potrà rientrare subito in Italia. «Di fatto l'impresa lavorò alla costruzione di alloggi militari, stalle, fabbricati vari, con appalti approvati dal prefetto di Morbihan e ordinati dai municipi. Inoltre aveva aiutato vari italiani e alcuni giovani della Resistenza francese. Quando chiarì tutto poté tornare ma i dispiaceri lo avevano logorato e morì così molto giovane».

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