In Friuli Venezia Giulia migliaia di cisterne di gasolio ancora interrate: bombe ecologiche pronte a esplodere

La maggior parte non sono mai state dissotterrate dai giardini. Il ferro cede dopo dieci anni e il carburante si sversa

Mercoledì 12 Aprile 2023 di Loris Del Frate
In Friuli migliaia di cisterne di gasolio ancora interrate: bombe ecologiche pronte a esplodere

Se ne parla poco.

Anzi, non se ne parla affatto. Eppure sono migliaia di bombe ecologiche, alcune già esplose, altre in procinto di farlo. Non solo. Il territorio dove i danni sono stati fatti molto spesso corrisponde a giardini dove giocano i bambini, gli animali e poco distante c’è pure un orto. Stiamo parlando dei serbatoi interrati, delle vecchie cisterne di gasolio che venivano utilizzate dagli anni ‘70 in poi per scaldare le case con i termosifoni. Oggi sono praticamente reperti archeologici, una volta erano il segno di un ascensore sociale che toglieva le vecchie stufe, così come i boiler a legna dalle case e introduceva il riscaldamento in tutta l’abitazione con l’acqua sempre calda.


I NUMERI
L’arrivo del gas, del metano, poi degli impianti geotermici e oggi dei pannelli fotovoltaici che hanno cambiato il modo di riscaldare le case, ha di fatto dismesso l’utilizzo dei vecchi serbatoi di gasolio interrati nei giardini delle case, capaci di contenere dai mille e ai 5 mila litri, ma che per strutture come ospedali, case di riposo e altri immobili arrivavano anche a 10 mila. Il problema è che nonostante le raccomandazioni e per alcuni periodi anche l’obbligo di toglierli dalla terra, bonificarli e portarli nelle apposite discariche, solo una piccola percentuale ha seguito quel messaggio che oggi avrebbe evitata grandi problemi ambientali. Di più. Un’altra raccomandazione era di riempirli di sabbia in modo che il gasolio all’interno venisse completamente assorbito. Operazione meno costosa della bonifica (costa dai 1000 ai 1800 euro a seconda della grandezza della cisterna), ma che anche in questo caso è andata disattesa. Oggi ci sono migliaia di serbatoi vuoti, ancora interrati che i danni li hanno già fatti. Quanti sono? L’Arpa nel 2006 aveva fatto una sorta di censimento che parlava di circa 17mila cisterne interrate e inutilizzate, sia nelle abitazioni che in diversi immobili pubblici.


I DANNI
Cosa succede se si lascia una cisterna interrata con il gasolio all’interno? Dopo una quindicina d’anni, più o meno, il ferro del serbatoio si corrode e la ruggine accelera il processo. Non solo. Il gasolio all’interno inizia a percolare sul terreno anche prima e - a seconda della quantità presente nella cisterna - sprofonda nel terreno. In alcuni casi può persino raggiungere le falde superficiali. Facile immaginarne le conseguenze. C’è di più. Ci sono anche centinaia di distributori dismessi sul territorio regionale che dispongono di cisterne ancora più grandi. In diversi casi si è assistito alla bonifica e quando sono state tolte dal terreno erano già bucate. Le analisi intorno all’area hanno evidenziato che il terreno era imbombito di benzina o gasolio e in alcuni casi è stato necessario scavare parecchio prima di trovare il terreno in intaccato dai carburanti che si erano sparsi. Come detto ce se sono ancora centinaia di distributori le cui cisterne sono ancora sottoterra. Chissà in quali stati.


I COSTI 
Togliete una cisterna interrata da una abitazione costa più o meno dai mille e cento euro (per quelle di mille litri) sino a duemila euro per quelle fino a 5 mila. Ma non è finita. La terra deve poi essere analizzata per capire se ci sono stati sversamenti e se così fosse è necessario partire con la bonifica. Come dire migliaia di euro. In molti, dunque, hanno deciso di non toccare nulla e di lasciare tutto come era. 


IL RISULTATO
Oggi, dunque, ci sono ancora migliaia di serbatoi interrati che stanno creando danni ambientali ingenti e non ci sono da un lato censimenti aggiornati che indichino con esattezza il numero, come non ci sono procedure per attivare le bonifiche. Con buona pace dell’ambiente.

Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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