PORDENONE - La carta docente non spetta solo ai docenti di ruolo, ma anche ai precari. I Tribunali, come in un gioco a domino, stanno dando ragione all'Anief, il sindacato che sta facendo leva sull'ordinanza della Corte di giustizia Europea che considera i lavoratori tutti uguali, senza distinzione. Stesse mansioni, stesso diritto a formarsi, perché il risultato della formazione degli insegnanti ricade sugli studenti. La carta docente può essere usata per acquistare libri, corsi di formazione, materiale didattico, ma anche strumenti per il lavoro necessari indistintamente ad ogni insegnante.
Il ricorso Anief, patrocinato dagli avvocati Ganci, Miceli, Rinaldi e Zampieri, incontra una serie di sentenze favorevoli. Solo nell'ultima settimana sette tribunali hanno condannato il ministero dell'Istruzione a pagare il bonus per tutto il periodo di precariato. Si sono già pronunciati a favore dei ricorrenti i tribunali di Milano, Marsala, La Spezia, Savona, Verbania, Torino e Vercelli. Nei prossimi giorni saranno calendarizzate le discussioni dei ricorsi presentati da 9mila soci Anief anche in Friuli Venezia Giulia. I tribunali ordinari, nel riconoscere il bonus di 500 euro, con gli arretrati per tutto il periodo di precariato, hanno richiamato la pronuncia della Corte di giustizia Europea. I giudici del lavoro hanno sottolineato che alla luce dell'intervento del giudice europeo la domanda dei ricorrenti non può che considerarsi fondata.
Secondo Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, «il ministero dell'Istruzione dovrebbe immediatamente riconoscere il beneficio della Carta del docente anche a tutti i precari, cancellando in tal modo una discriminazione retributiva in palese contrasto con il diritto comunitario». Secondo il sindacato, il precario non dovrebbe ricorrere al tribunale per farsi riconoscere un diritto, ma dovrebbe averlo tout-court. In attesa che il nuovo ministro si insedi e possa cambiare idea sulla carta docente, concedendola a tutti gli insegnanti che hanno medesimi compiti a scuola dei titolari di cattedra, l'Anief continua a proporre ricorsi per il recupero delle somme spettanti per i servizi a tempo determinato svolti nei cinque anni precedenti.
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