Lo Snals vince la causa di lavoro: bonus formazione di 500 euro anche ai precari

Domenica 1 Ottobre 2023 di Alessandro Garbo
Una immagine di archivio di insegnanti al lavoro

ROVIGO - Anche i precari hanno diritto alla Carta del docente. Lo ha sentenziato il giudice del lavoro di Rovigo sul ricorso presentato per conto dello Snals dall’avvocato Dominga Milan, primo caso in Veneto.
Il bonus è nato con la legge 107 del 2015, quella sulla “Buona scuola” del governo Renzi. Si tratta di 500 euro all’anno messi a disposizione dei docenti di ruolo da utilizzare esclusivamente per l’aggiornamento e la formazione del personale in servizio, per pagare corsi, o acquistare libri, hardware, andare a teatro, entrare nei musei e così via. Il sindacato ha da subito contestato il meccanismo che esclude i docenti precari e, spiega la segretaria dello Snals, Rita Bonfante, «in questi anni a livello nazionale si è speso molto per far estendere questo diritto a tutto il personale, quindi anche ai supplenti con nomina annuale.

La formazione, che è un dovere per i lavoratori della scuola sancito anche dal contratto di lavoro, non deve ricadere economicamente sul lavoratore stesso: in nessuna realtà lavorativa il lavoratore si paga la formazione. Nessun governo ha finora riconosciuto tale diritto ai docenti precari e questo ha spinto il sindacato a utilizzare il tribunale per vedere riconosciuto quello che sembra scontato, ma che in realtà non lo è».

LA DECISIONE
Ed è arrivata la vittoria in tribunale: è stato riconosciuto il diritto dei precari ad avere la Carta del docente, poiché svolgono le medesime mansioni dei colleghi di ruolo, soggetti ai medesimi obblighi formativi. Rita Bonfante manifesta «grande soddisfazione per il riconoscimento ai lavoratori di un diritto negato. Rimane l’amaro in bocca perché nel mondo della scuola sempre di più i lavoratori devono adire alle vie legali per il riconoscimento di diritti che la politica continua a negare».
L’avvocato Milan entra nel dettaglio della causa: «Si è dato modo ai docenti precari di usufruire di un diritto riconosciuto, ma discriminato fino a oggi. L’Italia sta ratificando quanto già riconosciuto dall’Unione europea: questi docenti sono finalmente equiparati agli altri lavoratori. Sono casi che persistono dal 2015-2016, ma le sentenze favorevoli stanno arrivando».

IL PRECEDENTE
A maggio, in Abruzzo, la sezione Lavoro del Tribunale di Vasto ha riconosciuto le pretese dei precari. In questa sentenza era stato ribadito il diritto di alcuni iscritti allo Snals a godere del bonus da spendere in formazione e aggiornamento professionale. Nel far proprie le affermazioni del Consiglio di Stato e della Corte di giustizia europea, il giudice del lavoro di Vasto ha «condiviso l’impostazione dei docenti ricorrenti, laddove questi hanno sostenuto in giudizio come l’attuale sistema a doppia trazione (formazione obbligatoria pagata ai docenti di ruolo e formazione non obbligatoria e priva di sostegno economico ai docenti precari) collida con gli articoli 3, 35 e 97 della Costituzione, violando il principio di non discriminazione nell’ambito delle condizioni di impiego».

Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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