Caro bollette, fabbriche al freddo. Pronta la task force: abiti pesanti e bevande calde ai lavoratori

Torna l'organizzazione che ha funzionato anche durante il Covid. Con la crisi energetica le aziende dovranno ridurre la temperatura

Martedì 11 Ottobre 2022
Fabbrica (Fca)

PORDENONE - L'emergenza, tanto è grave, viene ormai paragonata allo tsunami che investì il mondo economico locale durante i picchi della pandemia. E di fronte a una minaccia simile, sono richieste azioni proporzionali e proporzionate. Senza scontri. L'allarme di oggi è quello che riguarda il caro bollette e la situazione sempre più precaria delle aziende, soprattutto di quelle energivore. All'orizzonte, infatti, ci sono azioni come l'abbassamento della temperatura anche nei reparti produttivi e le misure per risparmiare energia. Tutti elementi, questi, che potranno condizionare (in molti casi peggiorandola) la vita dei lavoratori. La soluzione però sembra esserci già: scenderà in campo una task force di imprenditori e sindacati com'è già accaduto per il Covid.

I dettagli saranno resi noti oggi, ma ecco - in anticipo - come funzionerà il sistema.

L'accordo

Tutte le decisioni che influiranno sulle condizioni e sulla salute dei lavoratori dovranno essere prese in accordo con le parti sociali. Non ci dovranno essere diktat dall'alto, senza prima un confronto. È esattamente il metodo già inaugurato nei primi giorni dell'emergenza Covid, quando le nuove modalità di lavoro in sicurezza - con tanto di protocolli - vennero decise proprio da sindacati e imprenditori. Anche in questo caso sarà siglato un protocollo. Il documento è pronto ed è già stato visionato sia dalle parti sociali che dalle componenti datoriali.

I dettagli

Il nuovo protocollo è piuttosto semplice e contiene misure e procedure legate alle decisioni che dovranno essere prese dalle aziende per risparmiare nell'autunno-inverno più duro da molti anni a questa parte. E sempre com'è avvenuto con il Covid, anche in questo caso sarà direttamente protagonista anche l'Azienda sanitaria del Friuli Occidentale. Oggi il problema principale è quello dell'energia e molte fabbriche saranno costrette a mettere in campo sostanziali modifiche nell'organizzazione del lavoro. Modifiche dovute alla necessità di risparmiare energia e ridurre i consumi. In soldoni? Reparti produttivi che saranno più freddi e inospitali. Ma alle spalle del trio formato da AsFo, Confindustria Alto Adriatico e sindacati c'è già (oltre a quella del Covid) l'esperienza della straordinaria ondata di calore vissuta quest'estate. Lo stesso comitato che vigilerà sulle misure necessarie a garantire il risparmio energetico si occuperà anche delle discussioni relative ai programmi di efficientamento legati all'implementazione delle rinnovabili.

Il metodo

Si parte dal riscaldamento degli ambienti di fabbrica. E per le aziende energivore il problema sarà strutturale. Il protocollo prevede che le aziende possano emanare decisioni che incideranno direttamente sulle condizioni dei lavoratori, ma le stesse non dovranno essere prese in totale autonomia, bensì solo al termine di una concertazione con l'ospedale e i sindacati. E ci potranno essere delle contromisure, come eventuali riduzioni dell'orario per diminuire il disagio dei lavoratori oppure la consegna da parte delle aziende di abiti pesanti o bevande calde per far fronte alla diminuzione della temperatura.

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 14:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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