SAN VITO - Consigliere di maggioranza bestemmia in diretta durante la seduta in streaming e solleva lo sdegno generale. Il diretto interessato Riccardo Segatti (Sinistra per San Vito) dapprima nega e poi spiega: «Era solo un'imprecazione, ma mi scuso comunque con tutti».
LO SDEGNO
Nelle ore successive i capigruppo di Alternativa Comune, Cittadini e Vivere San Vito, sono intervenuti per esprimere sdegno sulla vicenda, chiedendo che siano presi provvedimenti per l'episodio avvenuto durante i lavori del consiglio. «Questo episodio è gravissimo - commenta Collarile -: negli ultimi 10 anni il nostro Consiglio non ha mai toccato un punto così basso. Una bestemmia è un'offesa a un'intera comunità cattolica, ma anche una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i sanvitesi, perché avvenuta in un contesto istituzionale dove si rappresenta la democrazia. Non è un gioco, non siamo al bar, ma stiamo rappresentando i cittadini del nostro paese. Per questo mi aspetto che siano presi dei provvedimenti». Il consigliere Collarile aveva chiesto subito di stigmatizzare l'episodio. «Oltre ad aver bestemmiato ha perfino mentito spudoratamente - conclude Collarile - non soltanto alla presidente del consiglio, ma a tutti i consiglieri comunali». E Alberto Bernava, capogruppo dei Cittadini, allarga l'attacco a tutta la maggioranza: «Si sono presentati agli elettori con la favola di essere i più competenti ma la verità è emersa subito dopo nei tanti errori che hanno commesso e si conclude portando le bestemmie in Consiglio. Un livello bassissimo». A stigmatizzare l'uscita di Segatti anche il capogruppo di Amo, Valerio Delle Fratte, che l'ha definita una «vergognosa rappresentazione». Il capogruppo di Fdi, Iacopo Chiaruttini, aggiunge: «Mi unisco agli altri per esprimere sdegno, chiedendo l'intervento da parte della presidenza del consiglio per condannare il bestemmione in diretta streaming».
LE SCUSE
Dal canto suo Segatti assicura: «non ho bestemmiato ma solo espresso una banale imprecazione. Comunque mi scuso profondamente per quanto sia stato percepito e con chi si è sentito offeso da tale uscita».
E.M.