Artigiano sorpende la banda dell'esplosivo e sventa l'assalto al bancomat

Domenica 5 Gennaio 2020 di Alberto Comisso
Lo sportello della Bce Pordenonese fuori servizio dopo il tentativo di furto
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CORDENONS - Li ha sorpresi che armeggiavano al bancomat della Bcc Pordenonese e ha chiamato la polizia. È grazie a un artigiano, di cui omettiamo ogni riferimento per tutelare la sua incolumità, se alle 4.31 di ieri notte lo sportello di via Nazario Sauro non è esploso. La banda, che ha raggiunto Cordenons a bordo di un'Audi (A4, forse A6) di colore scuro, avevano studiato il colpo nel dettaglio. A rovinare il piano è stato proprio l'artigiano, che mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte a cinque uomini con il volto coperto da passamontagna. Mentre quello basso e tarchiato faceva da palo, due avevano cominciato a manomettere lo sportello bancomat dell'istituto di credito. Si sono fatti beffa delle numerose telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, installate sia dalla banca che dal Comune, e hanno forzato la fessura che eroga le banconote per posizionare all'interno la polvere pirica che avrebbe innescato l'esplosione.
LE PORTIERE APERTE Se l'assalto allo sportello fosse riuscito, i malviventi sarebbero scappati con il bottino. Per accelerare i tempi avevano lasciato l'auto in mezzo alla strada con le portiere spalancate. All'interno dell'Audi erano rimasti altri due componenti della banda, gli stessi che, con fare minaccioso, hanno urlato all'artigiano di allontanarsi. L'uomo, a dir il vero, inizialmente non aveva capito che cosa stesse accadendo. «Quando mio figlio mi ha avvertito che c'era una macchina parcheggiata in mezzo alla strada con le portiere aperte racconta ho temuto che qualcuno si fosse sentito male. Pensavo a dei ragazzi che avevano bevuto troppo e che avevano bisogno di aiuto». Quando si è avvicinato all'auto, ha capito che non c'era nessuno da soccorrere. Ma che era in corso un tentativo di far esplodere lo sportello bancomat della Bcc Pordenonese. 
L'URLO «Dallo spavento ricorda ancora scosso ho urlato. È a quel punto che i due uomini che erano all'interno dell'auto sono scesi e mi hanno affrontato». Entrambi erano alti e ben piazzati. Erano vestiti con abiti scuri ed indossavano il passamontagna. In tono minaccioso gli hanno urlato più volte: «Vai via, vattene». Difficile capire, con quelle poche parole pronunciate, se avessero qualche cadenza. Lui, dalla paura, è scappato. Si è messo al sicuro e ha chiamato il 112: «Alla polizia sottolinea ho spiegato che in via Sauro stavano tentando di far esplodere il bancomat. Li ho pregati di fare in fretta perché, di lì a poco, il colpo sarebbe stato messo a segno».
LA VIDEOSORVEGLIANZA Disturbati, i malviventi hanno desistito e sono fuggiti. Tre minuti dopo la chiamata al 112, è arrivata una prima Volante della Questura. Poco dopo è arrivata una seconda pattuglia, ma della banda non c'era più traccia. Per i rilievi è stato chiesto supporto alla Squadra Mobile e alla Scientifica. Vicino allo sportello gli investigatori, che hanno acquisito i filmati del sistema di videosorveglianza, hanno rinvenuto della polvere nera, quella che i malviventi avrebbero utilizzato per provocare l'esplosione. Visibili, inoltre, i segni di effrazione alla fessura che eroga le banconote. L'istituto di credito, in attesa che vengano riparati i danni, ha disabilitato il servizio.
ARTIGIANO EROE A Cordenons l'artigiano è l'eroe del giorno. È conscio di aver sventato un colpo che alla banda avrebbe fruttato diverse migliaia di euro e che, con ogni probabilità, avrebbe causato numerosi danni anche alle abitazioni vicine. «Al mio posto allarga le braccia altri, per paura di possibili ritorsioni, avrebbero fatto finta di niente. Io però non me la sono sentita di lasciar perdere e ho fatto fino in fondo il mio dovere di cittadino. Ora spero soltanto che la polizia, che ringrazio per essere intervenuta rapidamente, riesca ad individuare i malviventi».
 
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