«Sabato chiusi per ritiro premio». L'agriturismo Cortivo Pancotto è campione all'Expo Dolomiti 2024

Una storia di passione, sacrifici e lavoro e un futuro con le nuove generazioni

Giovedì 21 Marzo 2024 di Francesca Giannelli
Il Cortivo Pancotto di Caneva

CANEVA - Chiuso per ritiro premio: sabato l’agriturismo Cortivo Pancotto di Fratta di Caneva non aprirà, per festeggiare il primo posto tra le “produzioni enogastronomiche di montagna” del premio Lagazuoi winning ideas mountains award, nell’ambito di Expo Dolomiti 2024. Un riconoscimento importante che rende onore all'azienda agricola, che in poco meno di 20 anni è cresciuta a Caneva, tra pianura e montagna, fino a portare avanti tre realtà. Nella piccola Fratta, l’ultimo lembo di terra friulana che si affaccia al Veneto, poco oltre la chiesa di Santa Maria, si nasconde in un vecchio cortile l’agriturismo, che prende il nome dal titolare Luca Pancotto. Qui, assieme alla moglie Sonia Della Libera, geometra lui e impiegata lei, hanno scommesso tutto e nel 2006 hanno aperto la loro prima attività.

Le figlie piccole, le prime manze acquistate, il lavoro dei campi, la ristrutturazione dei locali. 


I GIOVANI
Ora la grande soddisfazione sono le nuove generazioni, cresciute assieme all’agriturismo, che sono la forza di un’azienda che cresce e vede un futuro: Rossana e Marianna, pasticcere e non solo, affiancano la mamma casara e il papà, contadino e chef, nel lavoro di tutti i giorni, assieme A Sara, che da ormai sei anni accompagna i suoi datori di lavoro e Matteo, che dopo tre anni di stage, oltre al lavoro ha trovato l’amore. 


LA “FAMA”
«Siamo conosciuti sul territorio – spiega Pancotto, che ha lasciato una fila di lonze di maiale e due filetti speziati sul tavolo della cucina, pronti per essere cuciti assieme alla costa e messi nella rete per la stagionatura, per raccontare la sua storia – così sono venuti a trovarci anche i giurati del premio Lagazuoi». Non è il primo premio che la famiglia Pancotto riceve per il suo lavoro: le ricotte, i formaggi, l’attività nel suo complesso; l’azienda da anni vive di alti e bassi, tra crisi e rinascite, ma non smette di lottare. 


LA COPPIA
Quasi una macchina da guerra lui, occhi azzurri e vivaci che trasmettono entusiasmo per il lavoro e le radici: la nonna in cucina, dietro le cui sottane Pancotto ha imparato l’arte dei fornelli, il nonno con le sue bestie, che gli ha trasmesso l’amore per la terra e i suoi frutti. Dolce e calma nel raccontare la moglie, che ricorda il momento più difficile dell’azienda, dopo il San Valentino del 2023, quando un incendio distrusse la struttura: «Nei giorni successivi i giovani sono stati la nostra forza: mi hanno aiutata a entrare e salvare moltissimi oggetti, che la squadra di bonifica avrebbe gettato». «Non c’è tempo per piangere – spiega Pancotto – è capitato ma bisognava andare avanti e sapevo che saremmo stati in grado di ripartire una volta in più». Un’energia che contagia ed emoziona. 

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I LUOGHI
Dalla pianura alla montagna i paesi pedemontani arrivano in un momento, lungo la strada che sale verso il Cansiglio e poi si addentra nella dorsale delle malghe. Una strada che in comune di Caneva non è ancora asfaltata e rende più difficile il lavoro di chi si sposta tutti i giorni dalla malga comunale Fossa di Sarone che la famiglia ha in gestione all’ultimo acquisto del ristoro Crosetta, all’omonimo passo, prima di scendere in Cansiglio. I due gioielli di altura: la malga, a mille metri, è anche fattoria didattica e rimane aperta per il pranzo di sabato e domenica nella bella stagione. In estate a Fratta si chiude e la famiglia con il bestiame si trasferisce in quota, mentre nel Ristoro di Crosetta, acquistato e ristrutturato durante il Covid, è quasi sempre aperto, almeno nei weekend. 

Ultimo aggiornamento: 17:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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