West Nile a Padova: paziente infettato in miglioramento - I sintomi della malattia

Martedì 8 Agosto 2023
West Nile in Veneto - Foto di Pete da Pixabay

PADOVA - West Nile o Febbre del Nilo: infettato un 50enne residente nel Comune di Padova, in una zona di campagna.

Il paziente è stato ricoverato e ora le sue condizioni sono in miglioramento. Per l'Ulss 6 la situazione resta sotto controllo. L'uomo aveva accusato i primi sintomi a fine luglio ma la situazione era precipitata a stretto giro. 

«Al momento - dichiara il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Euganea -, non siamo minimamente di fronte a una situazione paragonabile a quella dello scorso anno, quando siamo trovati a fronteggiare un'emergenza da West Nile Virus, con circa 300 casi sparsi nel territorio. Tuttavia, un caso come questo, ci ricorda che è necessario non abbassare la guardia e che poche, ma semplici, regole per prevenire le punture delle zanzare sono essenziali da osservare».

West Nile, sintomi: come riconoscerla

Secondo l'Istituto Superiore di Sanità il virus della Febbre del Nilo, provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), viene "trasportato" da uccelli selvatici e zanzare (del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo

Sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana.

Sintomi più gravi: si verificano in meno dell’1% delle persone infette e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti.

Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale

Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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