PADOVA - «Va escluso risolutamente, anche per evitare la diffusione di ipotesi senza fondamento propalate dalle cronache, che il Ministero consenta la realizzazione di una copia fedele da sostituire all'opera originale». Lo afferma in una nota il sottosegretario alla Cultura, con delega alla conservazione del patrimonio artistico, Vittorio Sgarbi, a proposito delle ipotesi per il restauro del monumento al Gattamelata nel sagrato della Basilica del Santo, a Padova.
Il Delegato Pontificio al Santo, monsignor Fabio Dal Cin, aveva annunciato a gennaio che la statua equestre, opera di Donatello, sarebbe stata sostituita da una copia, e trasferita al Museo della Basilica di Sant'Antonio, con il contestuale restauro dell'originale, danneggiato dal maltempo e dal guano dei piccioni, operazione dal costo stimato di circa 2 milioni di euro. Sottolineando che «ogni buona manutenzione va perseguita», Sgarbi esclude l'autorizzazione ministeriale alla realizzazione di una copia: «La resistenza nei secoli del capolavoro di Donatello - conclude - è sufficiente a escludere questa eventualità».
La risposta
È «solo un'ipotesi di lavoro, tra quelle possibili, segnalata da molti specialisti come necessaria per salvare l'opera». Lo precisa in una nota il Delegato Pontificio per la Basilica di S.Antonio, l'arcivescovo Fabio Dal Cin, commentando le dichiarazioni di Sgarbi. «La Delegazione Pontificia, come comunicato - sottolinea monsignor Dal Cin - sta facendo svolgere approfondite analisi e rilievi sul monumento equestre al Gattamelata di Donatello. Solo dopo aver raccolto tutti i dati necessari con le più moderne tecnologie, questi verranno vagliati dal comitato scientifico e dai migliori esperti mondiali del settore. Solo in seguito ad un quadro scientifico inoppugnabile, che certifichi lo stato di salute dell'opera, potranno essere prese decisioni, in sinergia con tutte le autorità competenti».