Possibile che la Regione Veneto abbia sollecitato formalmente l'inserimento in fascia arancione al ministero della Salute e all'Istituto superiore di sanità? A leggere ieri Repubblica, pareva proprio di sì, malgrado da giorni il presidente Luca Zaia continuasse a rifiutare qualsiasi dichiarazione sul colore ritenuto più opportuno per il proprio territorio. Invece no, non è andata così, come emerge da una lettera del direttore generale Luciano Flor.
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Zona arancione
L'esistenza della missiva è stata svelata dallo stesso quotidiano, nel dare conto della mossa della Sicilia: preoccupato «per l'attuale andamento della curva dei contagi», il governatore Nello Musumeci ha chiesto e ottenuto l'ingresso in zona arancione. «Stesso destino ha avuto il Veneto continuava l'articolo che ha inviato una lettera alla Cabina di regìa nella quale illustra i suoi problemi, soprattutto riguardo all'altissima circolazione del virus». Effettivamente il documento, spedito lunedì 4 gennaio e indirizzato a Giovanni Rezza (ministero) e Silvio Brusaferro (Iss), aveva per oggetto «analisi e interventi per fronteggiare la persistenza di un'elevata incidenza nel territorio». Flor però non domandava alle autorità nazionali di agire al posto della Regione, anzi, auspicava il contrario.
Le restrizioni
Il dg dell'area Sanità premetteva di scrivere «alla luce dell'attuale scenario epidemiologico» e spiegava di aver analizzato «nel dettaglio tutti gli interventi di carattere nazionale, regionale e locale già adottati rispetto a quanto previsto per lo Scenario di rischio», vale a dire le misure applicate in questi mesi. «Nello specifico sottolineava Flor sono stati attuati gli interventi di contenimento e mitigazione previsti per lo scenario 2 Trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo e in gran parte anche quelli previsti per lo scenario 3 Trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo». Era il caso, ad esempio, delle restrizioni contenute nelle ordinanze della fascia gialla plus. Aggiungeva il dirigente: «Nello spirito collaborativo si chiede se vi sono indicazioni da fornire su eventuali ulteriori interventi da attuare anche nell'ambito della scuola e dei servizi per l'infanzia e sulla mobilità interregionale e intraregionale. Su questi temi infatti la Regione del Veneto sta valutando ulteriori ipotesi restrittive».