Turiste narcotizzate e violentate, l'ex carabiniere si scusa: «Ero in un momento difficile perché è ero stato lasciato dalla fidanzata»

Mercoledì 21 Ottobre 2020 di Marco Aldighieri
Turiste narcotizzate e violentate, l'ex carabiniere si scusa: «Ero in un momento difficile perché è ero stato lasciato dalla fidanzata»
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PADOVA All'ex carabiniere Dino Maglio, accusato di avere violentato e narcotizzato quattordici turiste, dai giudici della Corte d'Appello di Venezia è arrivato uno sconto di pena di tre anni. In primo grado era stato condannato a dodici anni e otto mesi. Difeso dall'avvocato Enrico Cogo del foro di Padova, in aula ha lasciato una dichiarazione spontanea: «Mi scuso per quello che ho fatto, ero in un momento difficile perché è ero stato lasciato dalla mia ragazza».

Attualmente, l'ex militare, si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione in Salento.


LE INDAGINI
Dino Maglio ha stuprato e narcotizzato quattordici turiste straniere. Ragazze che ospitava nel suo appartamento all'Arcella dove le drogava e le violentava. Lo contattavano tramite il sito Couchsurfing, perché volevano essere ospitate per trascorrere qualche giorno a Padova e visitare Venezia. La serie di violenze è iniziata nel 2013, quando a marzo sono arrivate le prime ragazze. Alcune delle giovani, in primo grado a Padova, hanno testimoniato in aula con l'aiuto di un interprete e hanno risposto a tutte le domande formulate dal magistrato. In particolare tre amiche portoghesi hanno ricordato quei giorni dell'agosto del 2013, quando sono state ospitate a casa dell'ex carabiniere, in servizio prima alla centrale operativa del comando Provinciale e poi alla stazione di Teolo sui colli Euganei. Tutte e tre hanno dichiarato: «Durante la cena a casa di Leonardo (così si faceva chiamare Maglio sui social ndr) abbiamo bevuto solo un paio di bicchieri di vino. Dopo alcuni minuti ci siamo sentite stordite. Ci ricordiamo solo che siamo finite in una discoteca dove c'era una sfilata di moda». Ma una delle tre compagne di viaggio ha detto: «Io ho bene presente quando Leonardo mi ha toccato nelle parti intime, sullo stesso letto dove stava riposando la madre». E Maglio, prima che il Collegio si ritirasse in camera di consiglio, ha lasciato dichiarazioni spontanee come ha fatto davanti ai giudici lagunari: «Non sono un mostro, anzi ho paura. Le ragazze si sono influenzate tra loro attraverso una chat. Una si è pure fatta pagare da una televisione americana per rilasciare un'intervista. La verità è che si sono ubriacate da sole. Su di me hanno realizzato anche un cartone animato». Mentre in Corte d'Appello a Venezia ha dichiarato: «Mi scuso per quello che ho fatto, ero in un periodo difficile perchè ero stato appena lasciato dalla mia ragazza».


LE MISURE RESTRITTIVE
L'ex carabiniere era già stato condannato a cinque anni di reclusione, in rito abbreviato, per avere abusato di una ragazzina australiana di 16 anni: per questo reato ha scontato i cinque anni nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere e dal 2 giugno dell'anno scorso Maglio, originario di Surbo in provincia di Lecce, è finito agli arresti domiciliari nella sua abitazione in Salento. 

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