L'ex carabiniere Dino Maglio ha lasciato il carcere: ai domiciliari in casa della fidanzata

Venerdì 15 Maggio 2020 di Luca Ingegneri
AI DOMICILIARI Dino Maglio ha lasciato il carcere dopo una settimana
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PADOVA  - É durata una settimana la permanenza in carcere di Dino Maglio, l'ex carabiniere già in servizio alla stazione di Teolo e al comando provinciale di via Rismondo, noto alle cronache per la sua abitudine di narcotizzare e stuprare giovani turiste straniere. Nonostante il parere contrario della Procura generale, la Corte d'Appello di Venezia ha accolto il ricorso del suo legale, l'avvocato Enrico Cogo, concedendo all'ex militare gli arresti domiciliari nell'abitazione della giovanissima fidanzata, a Squinzano, nel leccese. Maglio ha già lasciato il carcere salentino per trasferirsi a casa della ragazza, dove non potrà comunicare con persone diverse dai conviventi.
La terza sezione della Corte d'Appello lagunare (presidente Patrizia Montuori) ha ribadito la necessità della misura custodiale vista l'inclinazione dell'ex carabiniere a commettere reati violenti (nella fattispecie nei confronti della madre, ndr) ma ha ritenuto che la detenzione domiciliare a casa della fidanzata sia comunque una misura idonea «a contenere la spinta delinquenziale dimostrata da Maglio».
La difesa dell'ex militare, che in autunno dovrà affrontare il processo di secondo grado per avere narcotizzato e stuprato 14 turiste straniere (nel giugno 2019 il tribunale di Padova gli aveva inflitto 12 anni e 8 mesi di reclusione), aveva impugnato il provvedimento della Corte sostenendo che i fatti per cui si procede, ovvero i maltrattamenti alla madre, sono «datati nel tempo e di modesta gravità, e che sono frutto di una momentanea intolleranza della convivenza familiare». L'avvocato Cogo ha inoltre contestato «l'eccessiva onerosità della misura cautelare disposta in aggravamento (Maglio era sottoposto al solo obbligo di dimora nella casa di famiglia a Surbo) documentando la praticabilità di una soluzione detentiva attenuata presso la fidanzata». Proprio la disponibilità della ragazza ad accoglierlo ha favorito la scarcerazione dell'ex carabiniere.
 

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