Stuprata e seviziata per un mese rinchiusa nell'inferno della Torre: risarcita con 100mila euro

Giovedì 15 Luglio 2021 di Marina Lucchin
Donna seviziata salvata dalla polizia
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PADOVA - Otto anni di reclusione e centomila euro di risarcimento alla sua vittima. È questa la condanna Jianwei Wu, cinese di 39 anni, accusato di sequestro di persona, violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni che ieri mattina, mercoledì 14 luglio, era di fronte al Gup Claudio Marassi che ha giudicato l'imputato con rito abbreviato.

Il pubblico ministero Roberto Piccione titolare del fascicolo aveva chiesto una pena di 10 anni. Wu è ristretto già in una cella del carcere di Pordenone.

LA VICENDA
Era la sera del 21 gennaio scorso quando un paio di poliziotti, nell'androne di Torre Belvedere in zona scalo ferroviario, hanno soccorso una donna cinese di 44 anni. Da quell'episodio sono scattate le indagini della Squadra mobile, che hanno portato all'arresto di Jianwei Wu.
L'uomo aveva attratto la connazionale con la promessa di un lavoro, invece l'aveva sequestrata, stuprata, picchiata per un mese. Quando gli agenti l'hanno soccorsa, hanno scoperto questo mondo di orrore, perversione e violenza. La vittima viveva un incubo: era stata privata del cellulare, chiusa in una stanza per giorni e - nel raro caso in cui uscisse - il maniaco ne controllava ogni movimento. In almeno una trentina di occasioni, tra dicembre dell'anno scorso e questo gennaio, l'uomo l'ha costretta a subire rapporti sessuali a suon di sberle, calci e pugni, minacciandola anche di divulgare le sue foto nude se non si fosse sottomessa alle sue richieste perverse.

LE INDAGINI
Durante le indagini è stato effettuato l'incidente probatorio e la donna davanti agli inquirenti aveva negato di conoscere quell'uomo e di non avere mai avuto alcun tipo di relazione con il suo sequestratore. Il 39enne invece aveva dichiarato agli investigatori di avere avuto una relazione sentimentale con la connazionale. Secondo la ricostruzione dei fatti, i due si sarebbero incontrati in un laboratorio tessile. Gli inquirenti hanno anche passato al setaccio il telefono cellulare dell'imputato e anche quello della vittima. Nel corso degli accertamenti i poliziotti hanno scoperto un mondo all'interno del grattacielo azzurro che domina il piazzale della stazione dei treni. Molti appartamenti sono frequentati da cittadini stranieri, per lo più asiatici, e altrettanti sono stati trasformati in B&B, in parte abusivi. Negli anni diversi sono risultati illegali, grazie ai blitz condotti dalla polizia locale. Gli uomini della Mobile hanno sentito come persone informate sui fatti alcuni residenti della torre Belvedere per capire se avevano visto altre donne cinesi entrare nell'abitazione del 39enne.
Il timore degli investigatori, infatti, è che la vittima 44enne non fosse l'unica donna presa di mira da Wu. Quando venne trovata dai poliziotti era piena di lividi ed ecchimosi, dopo essere stata portata in ospedale, è stata dimessa con una prognosi di sette giorni, ma i danni psicologici causati dalla violenza forse non guariranno mai.
 

Ultimo aggiornamento: 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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