La malattia, l'autotrapianto, il dolore senza fine: addio a Righetto, il sindacalista degli alberghieri

Giovedì 4 Maggio 2023 di Lorena Levorato
Tommaso Righetto

VIGODARZERE - Lutto nella Cisl. Addio a Tommaso Righetto dopo una vita dedicata ai lavoratori e ai loro bisogni. Se n'è andato, a 63 anni, all'alba del 30 aprile dopo quattro anni di lotta tenace e fiduciosa contro la malattia. Le prime avvisaglie della patologia si sono manifestate nel giugno del 2019 e tra il 2020 e il 2021 Tommaso aveva tentato l'autotrapianto di midollo per ben due volte a distanza di sei mesi, seguito da cicli di chemioterapie. Il decorso della malattia, sebbene difficile, aveva fatto ben sperare, ma poche settimane fa il sindacalista aveva contratto una forma virale di polmonite e il suo fisico, già debilitato e provato, non ce l'ha fatta.

L'IMPEGNO
Il nome di Tommaso Righetto è molto noto in tutta la zona di Vigodarzere ma anche dell'Alta Padovana ed è legato al suo impegno e all'attività di sindacalista della Cisl. Da ragazzo, tra il 1976 ed il 1977, aveva mosso i primi passi nel sindacato mentre era dipendente dello storico mobilificio Marangon di Vigodarzere ed è stato a lungo delegato e riferimento per la tutela dei lavoratori. Negli anni successivi ha seguito il fallimento del mobilificio. Poi si era dedicato all'attività per la Cisl del settore tessile e alberghiero e aveva ottenuto i primi impieghi nei patronati dove si occupava delle pratiche assistenziali, previdenziali e pensionistiche, tematiche che conosceva nei dettagli.

Prima nell'area del cittadellese e poi a Camposampiero.

«Con la sua tipica forza e tenacia - racconta la moglie Adriana Pennello - Tommaso era riuscito ad aprire un ufficio a Vigodarzere e poi, a giorni alterni, andava anche a Vigonza. Mio marito era un uomo estremamente disponibile, altruista, affidabile, preparato e pronto a farsi in quattro per aiutare i lavoratori. Nella sua intensa attività di sindacalista ha aiutato tantissime persone, anziani e pensionati. Il suo modo di stare con le persone, con un sorriso e con parole semplici ed oneste, era autentico. La malattia è stata una prova durissima e crudele, ma mio marito è stato coraggioso, forte, non si è mai abbattuto e ha sempre dato forza a tutti noi, a me e a nostro figlio. Durante il ricovero per il primo trapianto, in piena pandemia, ha affrontato tutto da solo, da vero guerriero. Era devoto alla Madonnetta di Villafranca e quando andava lì a pregare si sfogava e si liberava di tutte le sue paure e preoccupazioni. Mi ripeteva sempre "avanti tutta, mai fermarsi". Davvero un grande uomo».

L'ADDIO
Il funerale di Tommaso sarà celebrato domani, 5 maggio, alle 10 nella chiesa di Vigodarzere e stasera alle 19, sempre in chiesa a Vigodarzere, ci sarà la recita del rosario.
 

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