PADOVA - I canali cittadini sono troppo inquinati: scatta il divieto di pesca e di avvicinarsi alle rive, in vigore anche un giro di vite nei confronti di chi porta da mangiare alle colonie feline che si trovano spesso lungo le golene e dare il pane alle anatre davanti alla Specola. Nel mirino del Comune finiscono anche una trentina di scarichi sospetti.
La situazione
Nonostante le ultime piogge abbiano alzato in maniera significativa fiumi e canali in città, l'emergenza siccità (e quella legata alle zanzare) non registrano battute d'arresto. A testimoniarlo è l'ordinanza che, ieri pomeriggio, è stata licenziata dal palazzo Moroni, decisa durante la riunione dell'Unità di crisi sulla siccità a cui hanno partecipato i rappresentati di Comune, Provincia, Arpav, Ulss 6 e Consorzio Bacchiglione. «L'ordinanza - ha premesso ieri il vicesindaco, Andrea Micalizzi - riguarda solamente i canali interni alla città. Non sono compresi invece Bacchiglione, Scaricatore, San Gregorio e il proseguimento del Piovego sul Brenta». Nello specifico il dispositivo, che sarà in vigore fino al 22 ottobre, riguarderà il canale Alicorno, il San Massimo, il Santa Chiara, il Tronco Maestro e il tratto del Piovego compreso tra porte Contarine e Ca'Nordio. Ma che cosa ha indotto l'amministrazione ad adottare un provvedimento che non ha precedenti nella storia recente della città? «I prelievi fatti da Arpav hanno evidenziato la presenza di elementi tipici degli scarichi fognari o dovuti alla decomposizione dei pesci - ha detto ancora il numero due di palazzo Moroni - proprio per questo abbiamo dovuto intervenire». Durante questi prelievi, che sono stati effettuati in collaborazione con la Polizia locale, sono stati anche individuati circa 30 scarichi anomali. «Su questi saranno fatte delle verifiche - ha puntualizzato Micalizzi - non è detto che si tratti di scarichi abusivi, ma vanno fatti degli approfondimenti che richiederanno un po' di tempo».
I divieti
Ma, nello specifico, cosa prevede la nuova ordinanza? In primis, non sarà più possibile avvicinarsi ai corsi d'acqua che, in tutti i casi, rimangono navigabili. Sarà vietato anche pescare e utilizzare l'acqua dei canali per l'irrigazione di fiori e piante. Vietato anche l'accesso alle aree golenali per fare sport. I proprietari dei palazzi che si affacciano sui canali sono tenuti, poi, a controllare il coretto funzionamento dei loro scarichi fognari. Scatta anche un giro di vite nei confronti di chi porta cibo e acqua alle colonie feline che si trovano soprattutto lungo le aree golenali. Una consuetudine che rischia di agevolare la proliferazione di zanzare e ratti. È vietato quindi dar da mangiare agli uccelli acquatici come spesso accade per esempio davanti alla Specola. Per chi non dovesse rispettare l'ordinanza, sono previste multe che vanno dai 25 ai 500 euro. Sull'allarme siccità, ieri ad intervenire è stato anche il presidente reggente della Propvincia Vincenzo Gottardo: «Durante la riunione dell'Unità di crisi abbiamo inquadrato la situazione straordinaria che deve essere affrontata con serietà e impegno da parte di tutte le istituzioni in campo, ciascuno per la propria competenza.
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