Siccità, nell'isola Memmia recuperati 30 chili di pesci morti in poche ore

L'allarme della Provincia: «Manca personale per prelevarli dai canali in secca. Rischio emergenza igienica»

Mercoledì 27 Luglio 2022 di Alberto Rodighiero
La raccolta dei pesci in Prato della Valle
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PADOVA - «Non abbiamo abbastanza personale per garantire il salvataggio dei pesci all'interno dei canali padovani». A lanciare il grido d'allarme è stato, ieri pomeriggio, il vicepresidente vicario della Provincia, Vincenzo Gottardo. Solo ieri, nel giro di poche ore, sono stati recuperati oltre 30 chili di pesci morti.

Ormai da una ventina di giorni la polizia provinciale sta coordinando le operazioni di recupero della fauna ittica presente nei canali cittadini preda della siccità. Una vera e propria corsa contro il tempo per salvare tonnellate di pesci destinati, diversamente, a morte sicura. I livelli dell'acqua infatti sono ridotti ai minimi storici e il rischio è quello che finiscano in secca entro pochi giorni. Proprio per questo i volontari delle associazioni La Sorgente e Alicorno (una ventina di persone in tutto), coordinati dagli agenti che fanno capo a Palazzo Santo Stefano, da giorni stanno facendo il possibile per trasferire il maggior numero possibile di esemplari nel Bacchiglione.

Le operazioni

«In questi giorni ci stiamo concentrando soprattutto sui canali Alicorno e Santa Chiara - ha spiegato Gottardo - Stiamo dando il massimo, ma non possiamo fare miracoli. Purtroppo manca il personale. Tutte le operazioni di recupero, infatti, devono svolgersi alla presenza della polizia provinciale. Noi a disposizione abbiamo solo quattro persone e il lavoro è immenso».
«Per avere un'idea della situazione che stiamo affrontando - ha detto ancora l'attuale numero uno di Palazzo Santo Stefano - basta dire che, in occasione della prima giornata di trasferimenti degli animali, abbiamo recuperato 50 chili di pesce, nella seconda 100 e il giorno successivo siamo arrivati a quota 350 chili. Con il personale che abbiamo disposizione, rischiamo di non essere in grado di sostenere ritmi di queste genere».
«La situazione è drammatica ha concluso Gottardo se non riusciamo a trasferire i pesci in acque sicure questi muoiono e, a quel punto, deve intervenire il Comune per rimuovere le carcasse. Diversamente si rischia un'emergenza igienico-sanitaria. Va trovata una soluzione. Noi, con le nostre forze, non siamo in grado di far fronte a una situazione che, giorno dopo giorno, si fa sempre più preoccupante».

Gli interventi

Ieri intanto le operazioni di recupero delle carcasse hanno riguardato anche la canaletta dell'Isola Memmia in Prato della Valle. «In mattinata utilizzando una piccola barca abbiamo provveduto al recupero dei pesci morti ha detto in vicesindaco Andrea Micalizzi purtroppo, nel giro di qualche ora, sono stati recuperati 30 chili di carcasse». Nei i prossimi giorni, intanto, partirà un accurato monitoraggio per poter procedere con un'intensa pulizia dei canali. Il monitoraggio prevede, come prima fase, un'attenta analisi del canale Santa Chiara, dall'ospedale alla questura, per verificare anche la regolarità degli scarichi.

Le allerte

Per quanto riguarda la situazione dell'incenerimento di San Lazzaro, il livello dell'acqua attualmente è tra i 10 e i 15 centimetri, con una previsione di calo di circa 2-3 centimetri al giorno. Si prevede quindi la chiusura dell'impianto entro la settimana, salvo fenomeni piovosi che potrebbero far migliorare la situazione. A giugno intanto il sindaco Sergio Giordani ha firmato un'ordinanza con cui si limita l'utilizzo dell'acqua potabile. Fino al 31 agosto, infatti, è in vigore lo stop al lavaggio delle auto in sede privata, sono state chiuse le fontane (quelle che non hanno il sistema di riciclo) ed è scattato il divieto di annaffiare i giardini prima della mezzanotte. Legato a doppio filo all'allarme siccità è anche il problema della proliferazione di zanzare in città. «Come sappiamo la siccità e l'acqua stagnante nei corsi d'acqua acuiscono anche il problema delle zanzare - ha concluso l'assessore all'Ambiente, Andrea Ragona - infatti è stata pubblicata una nuova ordinanza relativa appunto alle zanzare nella quale, a differenza di quella in vigore precedentemente, viene indicato esplicitamente ai cittadini di utilizzare i prodotti repellenti, in particolare nelle ore serali, per difendersi dalla diffusione del virus West Nile. A tutti gli organizzatori di eventi privati, quali parrocchie o associazioni, è invece indicato di rivolgersi al Comune in caso di rilevata necessità di disinfestazione». Si tratta di misure necessarie a fronte dell'aumento di casi di West Nile e Toscana Virus, il primo dei quali ha anche mietuto due vittime.

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