Ospedaletto Euganeo. Armati di mazza e sciabola derubano i clienti di un bar

Si sono fatti consegnare mille euro da un rappresentante di gelati e pochi spiccioli da un altro avventore del locale

Martedì 7 Novembre 2023 di Giovanni Brunoro
Ospedaletto Euganeo. Armati di mazza e sciabola derubano i clienti di un bar

OSPEDALETTO EUGANEO - Avventori e barista credevano fosse uno scherzo, ma quei giovani i soldi li volevano davvero. Sono riusciti, per ora, a farla franca i due rapinatori che venerdì pomeriggio hanno messo a segno un colpo sghembo al bar Kundra's di via Roma Ovest. Entrambi avevano il volto travisato ed erano armati rispettivamente di una mazza da baseball e di una sciaboletta.

Ben lungi dall'essere professionisti, sono riusciti comunque a portare a casa oltre mille euro in contanti. Tutto "merito" di un fornitore di gelati che per via del lavoro aveva con sé aveva molti contanti. Sul fatto indagano i carabinieri della compagnia di Este, che hanno interrogato tutti i testimoni. Il sindaco, Giacomo Scapin: «Una cosa del genere non capitava da vent'anni».

IL FATTO
Erano da poco passate le 16 di venerdì 3 novembre e, a quell'ora, in bar non c'era quasi nessuno. Dietro il bancone, come sempre, si trovava Adriana Barbirato, titolare del Kundra's dal 1984. Con lei c'erano il figlio trentenne e un frequentatore abituale, il rappresentante della ditta di gelati. L'ultimo ad entrare prima dei rapinatori era stato un dipendente del Comune, che aveva appena staccato dall'ufficio. «Mi ero seduto da poco e avevo davanti a me i soliti tramezzini - racconta quest'ultimo - vado spesso al Kundra's e conosco bene chi lo frequenta. Come spesso accade in questi bar di paese, c'è gente che le spara grosse. Qualcuno potrebbe dire di aver tirato su una casa in mezza giornata solo per far ridere gli altri. Io me ne sto per le mie, in genere. Proprio questa tendenza alle iperboli potrebbe avermi ingannato, perché non mi sono accorto subito che stava succedendo qualcosa di grave». All'improvviso, si odono rumori inconsulti e il tono delle voci aumenta di volume. Erano entrati i rapinatori. Il testimone racconta di averli visti di sfuggita: uno di loro, alto 1.85, aveva sicuramente un passamontagna e l'altro qualcosa che gli copriva il volto. La vicenda è stata ricostruita in seguito: il tizio con la mazza da baseball entra, con un colpo scaraventa via tutte le stoviglie dal bancone e chiede i soldi alla proprietaria. L'altro, con la sciabola, minaccia i presenti intimando loro di consegnargli portafogli e cellulari. E qui qualcosa inizia ad andare storto, perché Adriana Barbirato avrebbe ripetuto più volte «Ma dai, cosa fate? Ma è uno scherzo?», facendo perdere ai malviventi tempo prezioso. Qualcuno sostiene che abbia addirittura chiuso il registratore di cassa per cercare di evitare il peggio. Attoniti per lo shock anche il ragazzo e il fornitore di gelati. Il primo riferisce, nonostante le minacce, di non avere il telefono con sé e consegna ai malviventi 25 euro. Peggio va all'agente di commercio, che in virtù della sua attività ha con sé mille euro.
«Potete almeno ridarmi il portafoglio con i documenti?», chiede sconsolato alla fine. Dopodiché, i rapinatori si dileguano. «Andiamo via», grida il palo al "collega". E in un attimo al bar piomba il silenzio. «Tutto sarà durato un minuto. Per 55 secondi ho creduto fosse uno scherzo, ma per gli ultimi 5 sono quasi morto dalla paura. Ho cercato di evitare il loro sguardo continuando a mangiare a testa bassa. Per fortuna mi hanno risparmiato»: queste le parole del testimone. L'auto dei carabinieri è arrivata sul posto qualche minuto dopo. Pare certo che i due malviventi parlassero un ottimo italiano ed è presumibile che fossero di carnagione chiara e di giovane età.

Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci