Tentato colpo in banca, si stringe il cerchio intorno al rapinatore: controlli a tappeto in mezza provincia e al setaccio le telecamere cittadine

Il sospettato parlerebbe bene l’italiano: le forze in campo

Giovedì 26 Ottobre 2023 di Giulia Soligon
L'ingresso della banca dove è stata tentata la rapina

PORDENONE - Non può essere andato tanto lontano senza essere visto. La zona è coperta da molte telecamere di sorveglianza e quel passamontagna con cui mercoledì pomeriggio ha fatto irruzione nella filiale dell’Intesa San Paolo in via Mazzini deve averlo indossato da qualche parte. A due giorni dalla tentata rapina nell’istituto di credito qualcosa comincia a muoversi e una pista d’indagine c’è.

Il cerchio intorno all’uomo armato che ha tentato la rapina si stringe. Un avanzamento nello stato delle indagini, confermato anche dal questore Luca Carocci, che ha dichiarato: «I progressi ci sono».

LE INDAGINI

Eseguiti i primi rilievi e passati al setaccio i filmati delle telecamere a circuito chiuso interne alla banca, le ricerche si stanno concentrando sull’acquisizione e visione degli occhi elettronici di altri istituti di credito, a poche centinaia di metri se ne contano almeno tre, e degli esercizi commerciali. L’ipotesi che gli spostamenti dell’uomo possano essere stati “tracciati” dalle telecamere è abbastanza concreta. In particolare i video potrebbero infatti fornire indicazioni utili all’identificazione dell’uomo, che aveva già il volto coperto quando ha compiuto l’assalto, ma potrebbe essere stato ripreso in qualche punto del suo tragitto prima che lo indossasse. A rafforzare gli indizi e le ricerche potrebbero esserci anche impronte digitali lasciate dal malvivente nei vari movimenti. Non ci si muove alla cieca, dunque. Nonostante il rapinatore si sia dato velocemente alla macchia, sulle sue tracce è operativo un ampio dispiegamento di forze dell’ordine, che hanno presidiato in modo capillare strade e angoli della città.

IL FATTO

Entrato nella banca, il rapinatore ha preso di mira una cassiera, puntandole contro una pistola. Ha intimato alla donna terrorizzata di consegnare i soldi e se non avesse obbedito alla sua richiesta le avrebbe sparato. Il “dialogo” tra il rapinatore e la donna dietro lo sportello avrebbe fatto tradire la cadenza italiana. Un altro possibile indizio utile per avvicinare gli inquirenti all’indentificazione. Nei locali della banca, dipendenti e clienti hanno vissuto momenti di paura. In preda al panico, un’impiegata ha cercato di fuggire dal retro dell’edificio, un’altra invece si è rifugiata nel bar dall’altra parte della strada. Pallida e con il terrore che le si leggeva in volto a malapena è riuscita a raccontare che un uomo armato era entrato in banca. Il malvivente è rimasto poco tempo all’interno dell’edificio, uscendo di corsa una volta capito che il colpo non sarebbe andato a segno, per la mancata disponibilità di contanti in cassa. Stando a quanto riferito da un cliente che ha assistito alla scena, la direzione presa dal rapinatore era verso il Bronx.

Considerata la modalità e la dinamica del fatto, si fa sempre più largo che si sia trattato di un gesto di un bandito solitario alla disperata ricerca di soldi, non certo di un crimine studiato a tavolino da “professionisti”. Nessuno dei testimoni ha notato strani movimenti, oltre all’azione solitaria dell’uomo incappucciato e armato. Allontanatosi dal luogo della fallita rapina, la fuga è passata inosservata.

A quell’ora, infatti, non c’era molta gente lungo le via del centro e molti negozi erano ancora chiusi per la pausa pranzo. Ma anche tra le persone negli gli esercizi commerciali aperti in orario continuato nessuno avrebbe notato movimenti sospetti.

IN PRECEDENZA

Un fatto del genere a Pordenone non capitava da anni. L’ultima volta fu nel 2019, quando un uomo armato con il volto coperto, aveva tentato il colpo alla filiale Antonveneta (del gruppo Monte dei Paschi di Siena) in piazza XX Settembre. Anche in quell’occasione il malvivente si era avvicinato alle casse chiedendo i soldi, senza portare via un solo centesimo.

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