Sorpresa per i chierichetti di Codevigo, vanno in udienza dal Papa e parlano anche di calcio: «Ma lei per che squadra tifa?»

I ragazzi sapevano di andare a Roma per un viaggio premio ma non si aspettavano di vedere il Santo Padre

Martedì 29 Agosto 2023 di Nicola Benvenuti
Visita dal Papa

CODEVIGO (PADOVA) - «Mi piaceva il calcio da ragazzo, ma non ero molto bravo a tirare e per questo mi chiamavano "pata dura, gamba dura" e in fatti me la cavavo bene in porta, ma non a tirare». A parlare così della sua vita giovanile, come fa un nonno con i nipoti è stato papa Francesco, che nei giorni scorsi ha incontrato in udienza privata i chierichetti dell' Unità Pastorale di Codevigo, che comprende oltre alla parrocchia del capoluogo anche quelle di Cambroso, Rosara e Santa Margherita.

Un nutrito gruppetto, quello dei ministranti codevighesi, guidato dal giovane parroco don Michele Bagatella, arrivato da meno di due anni, che hanno avuto una gradita ed inaspettata sorpresa. I ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 9 e i 15 anni, con qualche chierichetto maggiorenne, sapevano infatti di andare a Roma per un viaggio premio per il loro servizio ma erano stati invitati a portarsi da casa la veste che usano per il servizio liturgico. Con loro sorpresa, arrivati a Roma, don Michele vestito di tutto punto ha svelato: «Ragazzi oggi andiamo in udienza dal Papa».

Visita a sorpresa

Il gruppetto è stato così ammesso ad accedere ai locali di Santa Marta dove vive il Santo Padre, che con la sua solita modalità accogliente e affabile li ha messi subito a loro agio, consentendo anche di riprendere parte del loro incontro. Così è nato un bel dialogo nel quale i ragazzi si sono rivolti con tono colloquiale a Papa Francesco chiedendogli tra le altre cose, quali sono le esperienze importanti della sua vita. Il Papa ha risposto ricordando il giorno in cui è nata la sia vocazione al sacerdozio: «Era il 21 settembre 1953, nessuno di voi c'era vero?», ha esordito. «In Argentina è l'inizio della primavera e io lo festeggiai con questa decisione di farmi prete». E poi gli hanno chiesto per che squadra tifa... «Il S. Lorenzo in Argentina». E infine se si aspettava di diventare Papa... «No mai, e non ho pagato!». Ad una chierichetta che gli ha chiesto qualche consiglio per impostare bene la vita il Papa ha suggerito: «Visita il nonno o la nonna, una persona che sta da sola ed ha bisogno di compagnia, fai sport, anche io ho fatto calcio, ma non ero molto bravo a calciare, tanto che mi chiamavano pata dura, gamba dura, però me la cavavo bene come portiere. E tra le esperienze belle che ci dà la fede per me c'è quella di essere stato ordinato prete». Entusiasti i ragazzi e anche il parroco don Michele: «L'incontro è stato un dono speciale, soprattutto per il valore del servizio e dell'impegno dei ragazzi nel loro essere ministranti. Un dono poi è papa Francesco con la sua capacità di accogliere, di semplificare e di voler bene. È un esempio di come la Chiesa abbia bisogno proprio di vicinanza, di cura, di attenzione, di semplicità». Al termine don Michele ha regalato a nome del gruppo al Papa uno schiaccianoci in legno realizzato da un nonno di Codevigo che fa parte delle attrezzature usate per il Presepe vivente, molto apprezzato da papa Bergoglio che si è congedato da i ragazzi con l'immancabile: «Grazie e ricordatevi di pregare per me». 

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