Padova. Omicidio di Forcellini, nuovo ordine di carcerazione per uno dei fratelli Rakipaj

Venerdì 4 Agosto 2023 di Serena De Salvador
I fratelli Rakipaj

PADOVA - Una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata ieri mattina a uno dei fratelli Rakipaj, i due giovani albanesi di 19 e 24 anni attualmente reclusi (il maggiore, Ilmi, a Rovigo e il minore, Klinton, a Vicenza) accusati dell'omicidio del 24enne Albert Deda e del tentato omicidio di altri due connazionali. Il provvedimento reca la firma del giudice del Tribunale di Padova, dottoressa Laura Alcaro, a seguito della richiesta inoltrata dal dottor Roberto Piccione, il pubblico ministero titolare dell'indagine.

Entrambi i fratelli Rakipaj erano già stati colpiti dall'analoga misura della custodia in carcere a seguito dell'arresto avvenuto il 23 luglio a Villesse, nel Goriziano. In quell'occasione a firmarla era stato il Gip del Tribunale di Gorizia, che aveva però dichiarato l'incompetenza territoriale, trasmettendo gli atti al Tribunale di Padova. A quel punto è stato il pubblico ministero padovano a dover avanzare la nuova richiesta al Gip di Padova, poiché quella approvata a Gorizia sarebbe scaduta nell'arco di venti giorni. Si attende ora la notifica della seconda ordinanza anche nei confronti del fratello. Di fatto i Rakipaj restano per il momento in carcere.

Il loro legale di fiducia, l'avvocato Stefano Marrone di Dolo, ha impugnato l'ordinanza firmata dal Gip di Gorizia decidendo di rivolgersi al Tribunale del riesame di Trieste. Ora, per impugnare quella emessa dal Gip di Padova, il Tribunale del riesame di riferimento sarà quello di Venezia.

I due giovani albanesi furono arrestati la sera del 23 luglio a pochi chilometri dal confine sloveno dopo una fuga cominciata sei ore prima in via Dorighello, nel quartiere Forcellini, dove entrambi abitavano. Lì, nell'androne della palazzina al civico 8, secondo l'accusa avrebbero aggredito armati di due coltelli Albert Deda (che ufficialmente risiedeva con loro) e due connazionali di 26 e 28 anni, uccidendo il primo e ferendo gravemente i secondi. Il movente, a quanto finora ricostruito, starebbe nel rifiuto da parte dei Rakipaj di ospitare in casa un altro connazionale, 19enne, arrivato in Italia solo il giorno prima della tragedia. 

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