Cittadella, la fascia da capitano passa a Simone Branca: avrà anche il compito di "indirizzare" i giovani appena arivati

Venerdì 21 Luglio 2023 di Simone Prai
Simone Branca è alla sua sesta stagione in maglia granata

CITTADELLA (PADOVA) - Orfani di Romano Perticone, adesso i gradi di capitano saranno perennemente sul braccio di Simone Branca.

Una responsabilità in più per il centrocampista arrivato a Cittadella ai primi di luglio del 2018 che, alla sua sesta stagione in maglia granata, è uno dei veterani della squadra e un punto di riferimento per i compagni. «Speriamo che vada un po’ meglio dell’anno scorso. L’ultimo campionato è stato davvero complicato, abbiamo dovuto fronteggiare molteplici difficoltà ma alla fine siamo riusciti a centrare il nostro obiettivo».

Un risultato importante e per nulla scontato. «Nei momenti più duri abbiamo tirato fuori quella forza che soltanto quando sei con l’acqua alla gola riesci a trovare. Voglia e forza che sono arrivate da tutto l’ambiente che ci circonda, assieme siamo riusciti a salvarci. Ricordo con grande emozione l’ultima gara con il Como, al termine della quale è iniziata una grande festa che nemmeno io mi aspettavo così, sembrava di aver vinto il campionato. Sicuramente questa salvezza ha un grande valore».

Il nuovo Cittadella non è ancora completo. Intanto però sono arrivati sei volti nuovi, perlopiù elementi giovani che, almeno nei primi tempi, avranno bisogno di essere indirizzati e aiutati ad integrarsi nel gruppo e nei meccanismi tattici di Edoardo Gorini. Un compito in più per gli “anziani” come Simone Branca, che avrà maggiori responsabilità da capitano della squadra: «Non mi spaventa il compito. Ci sono diversi giovani ma il direttore è bravo a pescare i calciatori giusti. Ragazzi a dimensione di Cittadella, che devono capire ed entrare nella nostra mentalità, che si applichino sin dal primo minuto. E noi dovremo essere bravi a coinvolgerli affinché si sentano a casa».

Nello scorso campionato Branca si è spesso e volentieri alternato fra il ruolo di mezzala e quello di centrale, di play. La situazione potrebbe riproporsi anche questa stagione. «Con l’allenatore ho un bellissimo rapporto e dove lui decide di farmi giocare io mi adeguo. All’inizio è stato un po’ difficile calarmi nel ruolo di centrale, perché ragionando da mezzala mi trovavo ad andare troppo in avanti, invece da play dovevo restare di più in posizione. Ne discutevo con Gorini, e ultimamente mi sta piacendo il ruolo di centrale perché tocchi tanti palloni. E far girare la squadra è gratificante».

Però anche agire da mezzala non è male. «È bello andare nell’uno contro uno, scendere sul fondo e crossare. Agire da centrale ha i suoi vantaggi, si corre meno. L’ho fatto con Gregucci all’Alessandria, dove mi alternava nelle due posizioni, impiegandomi in mezzo durante le partite di Coppa Italia».

A proposito di play, resta ancora inavvicinabile Manuel Iori, l’interprete per eccellenza nel ruolo. L’ex giocatore granata dopo aver smesso con il calcio giocato due anni fa ha subito intrapreso la strada di allenatore, diventando il tecnico della Primavera del Cittadella. E adesso è approdato sulla panchina del Sangiuliano, appena retrocesso in Serie D. «Siamo andati a berci un caffè qualche giorno fa. L’ho visto bello carico - racconta Branca - Quella dell’allenatore secondo me è una carriera tagliata a misura per lui. Già quando giocava con me era come avere un tecnico in campo. Manuel avrà una carriera bellissima».

Con tutti i ricorsi in atto è molto probabile che il torneo cadetto rimandi l’avvio dal 19 agosto ai primi di settembre, il Cittadella potrebbe saltare i primi impegnativi turni che ha regalato il calendario. Comunque sia, l’importante sarà partire con il piede giusto. «Il nostro compito è quello di prepararci bene per la partenza, saranno poi gli organi preposti a dirci quando si inizierà. Cominciare bene è sempre un nostro obiettivo, dobbiamo partire forte nel nuovo campionato, così da imboccare la strada che porta verso la salvezza. E se avremo la possibilità di alzare l’asticella, sarà tutto di guadagnato».
 

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