Il Cittadella Calcio compie 50 anni, una storia di amore e impegno

Mezzo secolo sempre nel segno della famiglia Gabrielli: da papà Angelo a Piergiorgio e ora Andrea: «Grandi soddisfazioni ma anche responsabilità»

Mercoledì 21 Giugno 2023 di Simone Prai
Il Cittadella Calcio compie 50 anni, una storia di amore e impegno

CITTADELLA - Oggi il Cittadella compie 50 anni. Era il 21 giugno 1973 quando il Club Olympia Cittadella (nato nel settembre 1948 al patronato Pio X del centro storico diretto da don Giuseppe Grotto) e l’Unione Sportiva Cittadellese (fondata l’8 gennaio 1920) cessano di esistere per dare alla luce, nella vecchia sede della Pro Loco di Galleria Garibaldi, all’Associazione Sportiva Cittadella. Da allora la società è sempre nel segno della famiglia Gabrielli, che ne detiene la proprietà sin dalla fondazione e l’ha accompagnata negli anni dal calcio dilettantistico a quello professionistico. Prima con il papà Angelo, quindi con i figli Piergiorgio e Andrea, l’attuale presidente del sodalizio dell’Alta Padovana.


LA SCALATA
Il primo, storico successo della realtà granata arriva nel 1980 con la conquista della Coppa Italia Dilettanti, poi una lunga militanza in C2, dal 1989 al 1998, con una parentesi di due campionati nell’Interregionale. Con Ezio Glerean in panchina i granata spingono sull’acceleratore e arrivano fino alla Serie B, conquistata l’11 giugno 2000 nella finale del Bentegodi di Verona con il Brescello. Il Tombolato non è però idoneo per la categoria e così la squadra “emigra” all’Euganeo. Il Cittadella partecipa al campionato cadetto per due stagioni, nel 2002 retrocede e il timone della società passa da Piergiorgio Gabrielli (presidente dal 1995) al papà Angelo. Claudio Foscarini è il timoniere della seconda promozione in B, conquistata nel 2008 a Cremona, con i tifosi in delirio che occupano le piazze e le vie del centro storico aspettando il rientro della squadra. Nella stagione 2009-2010 il Cittadella viene battuto in semifinale di play off dal Brescia, ottenendo comunque il più alto risultato della storia di allora.
Con la scomparsa di Angelo Gabrielli la presidenza passa al figlio Andrea, e dopo un anno di purgatorio in Lega Pro (dominato in lungo e in largo) il Cittadella torna in B, in quella che è diventata la “sua” casa. Con Roberto Venturato in panchina la squadra raggiunge l’apice della sua storia, sfiorando due volte la promozione in A con le finali dei play off perse con il Verona prima e il Venezia poi. In 50 anni tante, tantissime pagine colorate di granata, adesso è il tempo di festeggiare una così importante ricorrenza, e gli appuntamenti in agenda saranno molteplici.


LA PASSIONE
«Ricordo la passione e l’impegno che mio papà ha dedicato sin dalla nascita del Cittadella - confidato ancora con emozione Andrea Gabrielli - Era una persona molto lungimirante, vedeva avanti nelle cose, e capiva che soltanto con l’unione delle forze delle due realtà locali, si poteva dare al calcio cittadino un futuro ambizioso. Oltre agli impegni con le aziende, ha dedicato tanto lavoro al Cittadella».
I primi mesi dopo la fusione non sono stati facili. «Gli interessi delle persone sono molteplici, la nascita del nuovo sodalizio non è stata digerita da tutti all’inizio, ma poco tempo dopo, c’è stata una costante crescita nell’entusiasmo, anche dettato dai risultati acquisiti sul campo». Nel segno della famiglia Gabrielli. «Cinquant’anni hanno restituito grandi soddisfazioni ma anche tanto impegno e responsabilità da parte delle persone che hanno contraddistinto la nostra famiglia. Dapprima il papà Angelo, quindi Piergiorgio, poi ancora il papà e adesso con me».
Il presidente ricorda le tappe più significative della storia granata. «Ai tempi della prima promozione in B non ero ancora tanto coinvolto. Ero però presente al Bentegodi e ho festeggiato con tutti i tifosi. È stato un salto notevole per la nostra realtà, un traguardo raggiunto con una grande programmazione, Piergiorgio ha offerto un contributo fondamentale in questo senso». Il ritorno al timone di papà Angelo e il testimone poi al figlio Andrea. «Ero vicepresidente nel primo anno del ritorno in B, la sua decisione di affidare il Cittadella è caduta su di me. E papà era una persona alla quale non si poteva dire di no. In prima battuta avvertivo forte il peso della responsabilità, ma fin da subito è cresciuta in me la passione e senza distogliermi dagli impegni aziendali mi sono dedicato con una maggiore partecipazione al Cittadella trovando un appoggio fondamentale in Stefano Marchetti».


FIGURE DI RIFERIMENTO
Andrea Gabrielli guarda al futuro sempre nel segno della continuità. «Non è un tema di discussione, la famiglia Gabrielli sarà al timone del Cittadella, e per noi sarà un onore portare avanti questa realtà. Ci sono poi importanti figure di riferimento, il nostro direttore Stefano Marchetti, gli storici vicepresidenti Giancarlo Pavin e Nicola Maffei, l’amministratore delegato Mauro Michelini. Persone che ci hanno sempre accompagnato negli anni e dato continuità al progetto granata, iniziato 50 anni fa e che ha tutti i presupposti per continuare per altri 50 anni». I prossimi passi? «Ci dedicheremo e cresceremo nella parte infrastrutturale, un passaggio obbligatorio per il futuro».

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