Insulti sessisti via social all'arbitra: 10 giornate di squalifica per un baby calciatore. Voleva vendicarsi per il cartellino rosso

Venerdì 3 Maggio 2024 di Michele Miriade
Insulti sessisti via social all'arbitra: 10 giornate di squalifica per un baby calciatore. Voleva vendicarsi per il cartellino rosso

VAZZOLA (TREVISO) – Insulti sessisti via social all'arbitra che lo aveva espulso: 10 giornate di squalifica per un calciatore Under 15 del Vazzola.

Le offese verbali nei confronti degli arbitri ora “piovono” anche sui social, non solo dal campo o dalla tribuna. Fin qui non è una grande novità. Ma quando a formularle è un tesserato, il discorso cambia. Soprattutto se gli insulti finiscono sul tavolo del giudice sportivo. Stavolta non si tratta di insulti razzisti, ma il giudice ha emesso una sentenza disciplinare che deve far riflettere.

I FATTI

Il tutto è accaduto dopo la partita di domenica tra Union QdP e Vazzola del campionato Regionale Giovanissimi Under 15 terminata 3-3. Il giocatore del Vazzola, che evidentemente non ha gradito l’espulsione subita, ha pensato di rivolgersi via social alla giovane arbitra Giorgia Visentin, della sezione di Treviso, con epiteti offensivi. Rintracciato il nome del direttore di gara su Instagram, il ragazzo si è lasciato andare a messaggi “velenosi” che l’arbitra ha fedelmente trascritto nel rapporto di gara inviato al giudice sportivo della Figc del Veneto.

E sul comunicato ufficiale di ieri ecco il provvedimento: «Riferisce l'arbitro di aver ricevuto sul suo profilo Instagram dei messaggi di contenuto discriminatorio di genere, riuscendo a rintracciare il profilo di provenienza, appartenente al medesimo giocatore, riconosciuto dalla foto appostata sul sito, allegata al referto di gara. Ritenuta integrata la violazione dell'articolo 28, il giudice applica al giocatore la sanzione della squalifica per 10 giornate».

LE REAZIONI

«La nostra società si dissocia dal comportamento del giocatore, ci dispiace davvero quanto è accaduto e come presidente del Vazzola mi scuso con l’arbitro della partita e con la sezione» sono le parole di Roberto Castagner presidente del Vazzola. Purtroppo non è la prima volta che si arriva ad insultare l’arbitro via social - dice Calogero Castellino - presidente della sezione arbitri di Treviso. Se la violenza fisica è diminuita, come sono diminuiti i casi di insulti razzisti nei confronti dell’arbitro o dei giocatori, è in aumento quella verbale e questo accade soprattutto nel settore giovanile».

Continua il presidente dei fischietti trevigiani: «Questo è un brutto segnale. Che ci sia meno violenza fisica è un aspetto positivo, ma quella verbale o gli insulti da parte del pubblico sono in aumento. Servono una maggiore cultura sportiva e una maggiore educazione. Spero solo che questa sentenza abbia un effetto deterrente. Anche insultando sui social ha delle conseguenze precise».

Ultimo aggiornamento: 20:06
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