Padova. Sanitari non vaccinati, 101 saranno reintegrati nei reparti: non in quelli con pazienti fragili

Dall’autunno scorso i sospesi totali sono stati 247. Dal Ben: «Assenze pesanti per tutta l’organizzazione»

Giovedì 3 Novembre 2022 di Serena De Salvador
101 i no vax reintegrati in Azienda ospedaliera (foto d'archivio)
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PADOVA - Sono 101 i membri del personale dell’Azienda Ospedale-Università che non hanno aderito alle vaccinazioni obbligatorie e che da martedì – come da disposizioni del nuovo governo Meloni – sono reintegrati in servizio. Tra questi un solo medico, sette amministrativi, 42 operatori sociosanitari e 35 infermieri. Sono l’ultima parte delle 247 figure che dal settembre dello scorso anno erano state sospese. Mentre la pandemia nel Padovano attraversa una fase di calo meno deciso rispetto al resto del Veneto, il ritorno in servizio dei non vaccinati sarà graduale. Saranno infatti riassegnati nei reparti in cui vi è più bisogno di personale e non a quelli con pazienti con gravi fragilità, per tutelare i degenti stessi e i colleghi.

Le disposizioni

L’Azienda ospedaliera ha contato 247 dipendenti che dall’inizio della campagna vaccinale, per vari motivi, non hanno provveduto a immunizzarsi. Di questi, al 31 ottobre 146 erano già rientrati in servizio. La maggior parte (51%) perché dopo aver contratto il Covid si trovava nel periodo in cui si è considerati auto-immunizzati. Il 44% invece perché si è poi regolarizzato con i vaccini. Vi erano infine un 3% di esentati dalla vaccinazione e un 2% rappresentato da chi era stato sospeso perché scoperto a lavorare senza il Green pass, tornato poi quando è venuto meno l’obbligo del certificato verde. I reintegrati l’altro ieri sono invece 101. Un numero in linea con la media di dipendenti sospesi fin dall’ottobre 2021. Il picco di assenze si registrò a dicembre scorso con 237 sospesi in contemporanea. In proporzione la maggior parte dei no vax sono stati gli operatori sociosanitari, seguiti da infermieri e ostetrici. Numeri molto minori hanno invece registrato tecnici sanitari, professionisti di riabilitazione e medici. «Queste assenze hanno avuto un peso grave – spiega Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Azienda – A dicembre eravamo nel pieno di un’ondata pandemica e ci siamo trovati a dover fronteggiare assenze non programmabili, che si sono sommate alle decine per malattia. Abbiamo dovuto rivedere tutti i turni e i colleghi vaccinati sono stati costretti a lavorare di più per sopperire alle carenze».
«Una commissione interna che ha valutato ogni singolo caso – ha aggiunto Mario Degan, sostituto responsabile della Direzione delle professioni sanitarie – Non sono mancate le tensioni e i malumori e anche questo reintegro, che ci si aspettava da gennaio, ci impone una riorganizzazione rapida.

In pochi giorni i reintegrati verranno destinati alle nuove mansioni, in base a dove ci sarà maggior bisogno».

Il contagio

Intanto la curva di contagi Covid nel Padovano sembra aver raggiunto un plateau. Ieri gli attualmente positivi erano 9.135, il 4% in meno rispetto a una settimana prima (9.519) e si nota una forte percentuale di reinfezioni, cioè di chi si contagia dopo aver già avuto il virus (1.553 casi, il 17% degli attualmente positivi). «È un calo costante e significativo, ma meno netto rispetto al resto del Veneto» specifica Deris Boemo della Direzione medica. In Regione infatti in una settimana i contagiati attuali sono il 12% in meno e le reinfezioni il 12% del totale. Lo dimostra anche l’incidenza di casi ogni 100mila abitanti: in provincia è 505,74 e in regione 434,83. Sono invece cresciuti i ricoveri Covid. Negli ultimi sette giorni in pronto soccorso, su un totale di 2.377 accessi di pazienti adulti e 687 pediatrici, i sospetti casi Covid erano rispettivamente 86 e 287: hanno portato a rilevare 63 positivi adulti e 14 bambini con, rispettivamente, 30 e 4 ricoveri. Il 65% sono “Covid per caso”, cioè persone asintomatiche che si scoprono positive quando entrano in ospedale per altri motivi. A ieri i contagiati ricoverati erano 81: 6 in area pediatrica (quasi tutti lattanti, trattenuti anche in presenza di sintomi lievi), 3 in Terapia intensiva, 2 in Subintensiva e 70 negli altri reparti.

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