Lasciato morire durante il droga-party in carcere, cinque detenuti indagati

Mercoledì 26 Ottobre 2022 di Marco Aldighieri
CASA DI RECLUSIONE- Un detenuto è morto per overdose di metadone
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PADOVA - Lo scorso 15 giugno un droga-party all’interno della casa di reclusione Due Palazzi è finito in tragedia. Cinque detenuti nordafricani invece di soccorrere un giovane tunisino andato in overdose, lo hanno trasportato da una cella a un’altra per cercare di cancellare le tracce di quel festino illegale. Ma il 27enne Mohammed El Habchi è deceduto. 
La Procura, attraverso il pubblico ministero Sergio Dini, in un primo momento aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo. Invece le indagini hanno portato a galla la verità e i cinque carcerati sono finiti iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omissione di soccorso aggravata. La Procura per loro ha già chiesto il rinvio a giudizio. L’autopsia, eseguita dal medico legale Sindi Visentin, ha ricondotto la causa della morte del giovane straniero all’assunzione di metadone. 

CHI ERA 
Il tunisino si trovava in cella dopo essere stato arrestato, lo scorso dicembre, mentre rubava all’interno del negozio Decathlon della Stanga. In quei giorni, per un altro reato, avrebbe dovuto stare a casa agli arresti domiciliari. Invece è stato “pizzicato” fuori a taccheggiare e la sua posizione si è aggravata. Così si sono aperte le porte della casa di reclusione. Quel 15 giugno voleva “sballarsi” insieme ai suoi compagni di cella, ma ha trovato la morte. 

IL FATTO
I poliziotti della penitenziaria non hanno neppure avuto il tempo di portarlo in infermeria, perchè quando sono stati allertati lo straniero in pochi secondi ha smesso di respirare. Gli inquirenti visionando le telecamere della videosorveglianza del carcere, hanno scoperto come il detenuto tunisino al momento del malore non si trovasse nella sua cella ma in quella degli altri cinque reclusi ora finiti nei guai. 
Secondo una prima ricostruzione dei fatti i detenuti avrebbero organizzato una sorta di festino a base di droga. 
Ad un certo momento Mohammed El Habchi ha accusato un malore e i reclusi invece di chiamare subito i soccorsi avrebbero tentato di occultare quanto stava avvenendo. Tutto per timore di essere scoperti a consumare sostanza stupefacente. Dopo oltre 40 minuti, quasi un’ora, i cinque detenuti hanno trasportato fuori a braccia il tunisino, privo di sensi, e lo hanno riportato nella sua cella. Solo in questo momento avrebbero lanciato l’allarme. Quando gli agenti della penitenziaria sono intervenuti, ormai per Mohammed non c’era più nulla da fare.
LE INDAGINI
In un primo momento i detenuti coinvolti hanno scaricato sui poliziotti della penitenziaria la colpa della morte del loro compagno. Gli agenti sono stati accusati di non essere intervenuti tempestivamente per aiutare il tunisino. Ma le immagini registrate delle telecamera a circuito chiuso della videosorveglianza hanno raccontato un’altra verità. Che a non soccorrere Mohammed sono stati gli stessi organizzatori del droga-party dietro alle sbarre del Due Palazzi. 
I 5 nordafricani quando sono stati interrogati dagli inquirenti avrebbero raccontato quanto è accaduto quel 15 giugno di quest’anno in maniera imprecisa e confusa.

Nessuno poi avrebbe detto come del metadone era stato introdotto nel penitenziario. Un aspetto del caso su cui la Procura sta ancora indagando. 

Ultimo aggiornamento: 07:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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