Sospensioni: partite mille lettere a medici e farmacisti

Martedì 4 Gennaio 2022 di Serena De Salvador
Sospensioni: partite mille lettere a medici e farmacisti


PADOVA - Sono 730 per i medici e 350 per i farmacisti. Un totale di 1.080 lettere di avviso di sospensione partite ieri mattina via posta elettronica certificata, rispettivamente dall’Ordine dei medici e dall’Ordine dei farmacisti di Padova, e indirizzate ad altrettanti professionisti che, secondo le liste ufficiali trasmesse dalla sanità veneta agli Ordini professionali, non sarebbero in regola con la vaccinazione.
Entro cinque giorni gli interessati dovranno fornire il certificato di avvenuta vaccinazione, oppure la prenotazione delle dosi mancanti entro 20 giorni o ancora l’attestato di esenzione dal vaccino firmato dal proprio medico. Per chi non avrà una posizione regolare, ma anche per chi non dovesse rispondere, scatterà la sospensione immediata.
 

LA CONFUSIONE
Una situazione tutt’altro che semplice e che richiede un notevole sforzo dal punto amministrativo. «La prima lista che ci era arrivata contava addirittura 895 nominativi, poi ridotti a 730 – spiega Domenico Crisarà, presidente dell’Ordine dei medici padovano – Numeri folli, che ci costringono a procedere alla cieca sparando nel mucchio.

Di fatto l’Ordine ha i nominativi, ma non siamo stati autorizzati a effettuare dei controlli preventivi per capire chi di questi professionisti sia realmente non vaccinato. Sono sicuramente molti meno di quelli indicati nella lista, a mio avviso non più dell’1% del totale di novemila medici iscritti all’Ordine di Padova, quindi una novantina. In lista compaiono infatti anche molti medici che invece sono vaccinati. Perché? Impossibile saperlo».


Il risultato è la necessità di inviare centinaia di comunicazioni, ma non mancano anche potenziali insidie. «Dobbiamo prendere per buona questa lista, infatti abbiamo spedito i 730 avvisi – prosegue Crisarà – Ora prendiamo l’esempio di un medico che sa di essere vaccinato: sapendo di essere in regola magari non controlla la casella pec in questi cinque giorni, non vede l’avviso, non fornisce la documentazione e venerdì viene sospeso. Mettiamo anche che non veda nella pec l’avviso di sospensione e continui a esercitare. In questo caso rischierebbe una denuncia. Il tutto per una procedura partita da una lista non corretta. Il risultato? L’Ordine ha dovuto convogliare il personale amministrativo su questa trafila di avvisi e controlli, lasciando indietro molti altri servizi come l’iscrizione all’albo dei neolaureati, in questo periodo quanto mai necessari. Inoltre, in queste lungaggini e confusioni, chi davvero andrebbe sospeso potrebbe confondersi nel mucchio e continuare a esercitare. Per questo abbiamo mandato a tutti anche una mail tradizionale per invitare a controllare la pec».
 

LE CRITICITÀ
Una situazione analoga a quella che vivono i farmacisti. «In primavera ci erano stati segnalati 123 farmacisti non vaccinati – segnala Giovanni Cirilli, presidente dell’Ordine di Padova – poi sono scesi a 45. Ora invece ci è arrivata una lista di 350 nominativi a cui abbiamo dovuto mandare l’avviso: significa che nei prossimi 5 giorni dovremo vagliare una a una le risposte e prendere i relativi provvedimenti. Sono pratiche che richiedono tempo in un momento in cui di tempo non ne abbiamo. Siamo oberati di lavoro, fra il servizio tradizionale e la richiesta altissima di tamponi. Non troviamo infermieri da affiancarci per occuparsi dei test, abbiamo 35 farmacie che da un mese richiedono almeno altrettanti professionisti perché sono in carenza di organico. Aggiungiamoci i circa ottomila tamponi che in media si effettuano ogni giorno nelle farmacie della provincia e il fatto che da noi si presenta anche chi ha sintomi influenzali, anche se non dovrebbe, a partire dai bambini che hanno bisogno di andare in ambulatorio dal pediatra. La situazione è ormai davvero fuori controllo».
 

Ultimo aggiornamento: 07:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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