Altri 2.300 casi positivi negli ospedali, boom di sanitari colpiti dal virus

Venerdì 31 Dicembre 2021 di Gabriele Pipia
In difficoltà la struttura con l'aumento dei contagi interni
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PADOVA - Come se già non bastasse l’aumento vertiginoso dei pazienti ricoverati. Come se non bastassero le decine di sospensioni dei dipendenti No Vax. Ora gli ospedali padovani sono falcidiati dall’ennesima emergenza nell’emergenza: l’impennata di contagi tra i sanitari. Il numero aumenta giorno dopo giorno e sta mandando in grande sofferenza molti reparti: tra il Giustinianeo e il Sant’Antonio quindici giorni fa eravamo a quota 60 lavoratori contagiati, la scorsa settimana siamo saliti a 97 e ora siamo già arrivati a 133. 
Nulla di sorprendente, visto che il virus dilaga in tutta la provincia: martedì era stato registrato il dato-record di 1.600 nuovi casi ma il bollettino di ieri parla addirittura di 2.289 nuove persone positive al tampone. Complessivamente i cittadini positivi sono 17.573: siamo sempre più vicini ai 20mila del periodo nero del Natale 2020.

LE FIGURE
I 133 dipendenti dell’Azienda ospedaliera contagiati sono così suddivisi: 14 medici strutturati, 62 infermieri, 12 operatori sociosanitari, 16 tecnico-amministrativi, 29 tra specializzandi e altre figure sanitarie.

Sono tutti vaccinati e praticamente tutti con terza dose, ma non basta. Rappresentano il 2% degli oltre 6.700 lavoratori totali, ma molti sono concentrati in tanti reparti in prima linea nella guerra alla pandemia. Un esempio è la terapia intensiva centrale: qui da novembre ad oggi i sanitari positivi sono stati già una decina e il timore è che il numero possa continuare a crescere. 


IN PROVINCIA
Dati paurosamente in crescita anche negli altri ospedali della provincia gestiti dall’Ulss Euganea (a Schiavonia per esempio sono attualmente positivi due dipendenti del pronto soccorso) così come nelle case di riposo e negli ambulatori di medici di base e pediatri. 
Tra dottori di famiglie e guardie mediche i camici bianchi positivi attualmente sono una quindicina, con conseguenti difficoltà nelle sostituzioni. Perché per un dottore di famiglia che finisce in quarantena ci sono oltre mille pazienti che potrebbero aver bisogno di lui. 


VIA GIUSTINIANI
Interpellato dal Gazzettino, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Dal Ben conferma il problema. «In pochi giorni abbiamo visto crescere con decisione il numero degli operatori sanitari contagiati dal Covid. Bisogna sottolineare che l’ospedale è “una città nella città” e ovviamente tutti i dipendenti e professionisti che vi lavorano vivono una normale vita di comunità, nelle loro famiglie - ricorda Dal Ben - Hanno figli che vanno a scuola, praticano attività sportiva, incontrano amici e parenti. Molti dei contagi, come per tutti gli altri cittadini, abbiamo motivo di pensare siano avvenuti proprio fra le mura familiari, seguendo il trend di crescita del Covid registrato negli ultimi mesi». 


L’ORGANIZZAZIONE
In ospedale i tamponi vengono eseguiti ogni quattro giorni. «L’ospedale - garantisce il dg - resta uno dei luoghi più sicuri: gli screening sono rafforzati, vengono effettuati a tutti i sanitari e amministrativi test molecolari ogni quattro giorni, grazie ai quali siamo in grado di identificare velocemente eventuali positività. Certo questo numero di contagiati fra il personale non aiuta il contesto - sottolinea il dg Sommati alle sospensioni tolgono una parte importante di forza lavoro». 
In una situazione così pesante, dunque, ecco il pensiero a chi non smette di fare al meglio il proprio lavoro. «Ringrazio con forza da parte di tutta l’Azienda Ospedale Università di Padova - chiude Dal Ben - chi è in corsia in questi giorni di festa, garantendo la necessaria assistenza ai malati».


LA CATEGORIA
Il comparto più colpito è quello degli infermieri. Per Fabio Castellan, presidente dell’Ordine in servizio all’ospedale di Cittadella, «purtroppo i casi sono sempre di più e ci preoccupano. Le positività durano mediamente una settimana e mandano in sofferenza i reparti aggiungendosi alle assenza per le classiche influenze e alla cronica carenza di personale. Sì, un momento duro». L’ennesimo. 

 

Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 12:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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